Il Cholito Simeone, sempre al servizio della squadra, mai un lamento. Ha aspettato e lasciato il segno
In un calcio spesso schiavo dei riflettori, degli urlatori, lui ha scelto un’altra strada: quella del lavoro, del gruppo. Non un titolare fisso, ma sempre pronto

Napoli's Argentinian forward Giovanni Simeone reacts after scoring the second goal of the match for his team during the Italian Serie A football match between Napoli and AS Roma at the Diego-Maradona Stadium in Naples on January 29, 2023. (Photo by Andreas SOLARO / AFP)
Il Cholito Simeone, sempre al servizio della squadra, mai un lamento. Ha aspettato e lasciato il segno
Giovanni Simeone, al Cholito l’abbraccio che si dà a chi merita riconoscenza.
Non servono solo i trofei o i titoli per lasciare un segno, da questa parti, a Napoli basta la verità. E in questi due anni, Giovanni Simeone è stato autentico. Ha accettato la sfida più difficile: mettersi al servizio di una squadra che aveva già i suoi protagonisti, i suoi gioielli, gli uomini da poster. Non si è mai lamentato, non ha mai fatto rumore. Ha aspettato il suo momento. E quando è arrivato, ha risposto scrivendo la storia.
Il gol al Milan è stato un colpo da attaccante vero: di garra, freddezza, precisione. Un gol pesante, in una partita che serviva a far capire a tutti che il Napoli faceva sul serio, quell’anno. Poi quello alla Roma, ancora decisivo, ancora nel momento giusto. Due fiammate che lo hanno reso immortale, con quegli occhi lucidi a raccontare come si debba essere argentini a Napoli. Come lo è stato Diego, il Pampa Sosa, il pocho Lavezzi. Un argentino per ogni epoca che ha portato una tessera al suo mosaico. Da Diego alla Serie C, alla rinascita, alla gloria. Un argentino per sempre.
In un calcio spesso schiavo dei riflettori, degli urlatori, lui ha scelto un’altra strada: quella del lavoro, del gruppo, della dignità. Non un titolare fisso, ma sempre pronto. Quest’anno ogni manciata di minuti era un corteo di voglia e determinazione che manifestava la voglia di metterci la firma.
Ha capito questa città, l’ha rispettata. Ha lottato come uno che qui c’è nato.
Grazie Giovanni, a Torino scopriranno presto l’uomo che sei, quello che Napoli non potrà dimenticare.