Verstappen: «Chi se ne frega di quanto guadagno, se la Formula 1 continua così smetto»
Il campione del mondo al Telegraph: "Troppe gare e troppi circuiti cittadini, la Formula 1 non è fatta per correre in città. Nella vita c'è altro, mica devo correre per forza"

Silverstone (Inghilterra) 09/07/2023 - gara F1 / foto Imago/Image Sport nella foto: Max Verstappen ONLY ITALY
Max Verstappen s’è rotto le scatole. Sarà che vince sempre lui. Intanto però il campione del mondo che aveva detto di sentirsi un clown a Las Vegas (“qui è 99% spettacolo, e 1%”) raddoppia le accuse in un’intervista esclusiva al Telegraph prima del Gran Premio di Abu Dhabi. Ce l’ha un po’ con tutto: i circuiti cittadini, le gare sprint e il calendario in generale.
“Siamo a un punto di svolta. In termini di circuiti, per me le piste vere sono sempre più divertenti da guidare. La gente può dire quello che vuole sui circuiti cittadini. Ma alla fine, non è questo il posto a cui appartiene una vettura di Formula Uno. L’ho detto a Stefano Domenicali. Penso che sia molto importante che i piloti parlino della necessità di mantenere vere le corse. E che non sia solo una questione di spettacolo esterno. Dobbiamo concentrarci sullo sport”.
Verstappen dice che se continuano così si ritirerà presto. “Sicuramente. Ci sono così tante altre cose là fuori da fare. Sai, non si tratta solo di Formula Uno nella vita. Non si tratta solo di quanto ho vinto. Riguarda la qualità della vita in generale. Ci sono troppe gare”.
Dice che Verstappen e Hamilton “non funzionerebbe mai. Di sicuro proveremmo a batterci a vicenda. Ma penso che sia positivo anche averci in squadre diverse. Per me, la cosa importante è che i nostri rivali si assicurino di essere abbastanza competitivi per battagliare. Perché altrimenti non importa chi metti uno accanto all’altro, c’è solo una macchina che vincerà di nuovo il campionato. E non è quello che vuoi come fan”.
Verstappen parla anche di soldi: “In termini di stipendio, non penso davvero che la recente crescita di questo sport faccia alcuna differenza per il mio contratto. Non penso che per la Red Bull dipenda da quanti soldi guadagnano in F1. Voglio dire, fino a un paio di anni fa, ricevevo lo stesso un grosso stipendio. La Red Bull, penso, è più grande delle sole attività di Formula 1. È sempre molto facile dire ‘Non dovresti lamentarti, perché guarda quanti soldi guadagni’… Ma chi se ne frega di quanti soldi guadagni? Si tratta semplicemente di esprimere la tua opinione e parlare di ciò che ritieni sia giusto o di ciò che deve essere curato nello sport”.
“Non mi interessa se guadagno 2 milioni di dollari o 100 milioni di dollari. Non mi interessa. Voglio esprimere sempre la mia opinione. È così che sono cresciuto. È così che penso che lavoriamo anche come squadra. Le persone dovrebbero essere in grado di accettare le critiche. Perché se non riesci a sopportare le critiche, non riuscirai comunque a evolverti come persona”.