L’attore racconta al CorSera il suo stato d’animo dopo due operazioni per uno schiacciamento alle vertebre: «È stata dura. Ma ho pensato: c’è chi sta peggio»

Da otto mesi Alessandro Haber vive costretto su una sedia a rotelle. L’attore, oggi 75enne, racconta al Corriere della Sera cosa gli è accaduto. Tutto è iniziato con un dolore alla gamba. Dai primi controlli medici emerge un importante
schiacciamento di due vertebre. Haber si opera così alla schiena, ma l’operazione non riesce perfettamente, per cui si rende necessario un secondo intervento e una lunga riabilitazione.
«Ho avuto momenti di grande depressione, ho anche pensato di farla finita. Non ero indipendente, mi sentivo un peso. Inutile. Agli altri ma soprattutto a me stesso. La mia energia diluita, dispersa. È stata dura. Ma ho pensato: c’è chi sta peggio. Ho avuto un’esistenza piena, ho realizzato tanti sogni. La vita mi ha regalato, e può ancora regalarmi,
tanto. Per cui non devo, non voglio lamentarmi».
Haber continua:
«vedo il mondo a mezz’altezza, e non mi piace, ma non voglio lamentarmi. Sto facendo riabilitazione e, tra piscina e sedute di fisioterapia, che mi aiutano moltissimo, sento che il mio corpo sta cambiando, sto tornando in forze. Primo obiettivo: riuscire a camminare con le stampelle. Poi finalmente senza».
E ancora:
«Le considerazioni sulla morte diventano a un certo punto della vita inevitabili, cominci a perdere amici magari anche più giovani di te. Una cosa di cui mi sento in colpa. Con tutte le sue contraddizioni, la vita è un ballo meraviglioso, e io ho voglia di danzare ancora».
Haber racconta la reazione della gente che lo incontra per strada in carrozzina. Prima gli si avvicinavano per foto e autografi, dice, ora non più.
«Negli sguardi furtivi, nei sorrisi pudichi leggo però solidarietà. Inizialmente non volevo uscire di casa. Oggi, che sono più forte, quando si avvicinano le consolo».