“Vivo al Nord. Appena posso, torno in visita. Lavori che durano da decenni. Tunnel chiusi su beghe da cortile. Metropolitana senza biglietteria. Linee di aliscafi che esistono solo sulla carta. Alberi tagliati e mai più sostituiti”
“Sono tornato a Napoli e ho pianto”. La rubrica delle lettere di Repubblica (edizione nazionale non locale) ospita oggi poche righe a firma Domenico Maiello. Righe ahinoi potentemente rappresentative. Tranne per chi a Napoli vive, si è assuefatto e persevera imperterrito nella onirica narrazione della città più bella del mondo. Per fortuna, è arrivato prima che si fermassero le funicolari per fiamme e guasti vari.
Sono nato a Napoli ma vivo al Nord. Appena posso faccio una visita alla mia città. Nei giorni scorsi dopo un anno sono tornato e mi veniva da piangere al cospetto di un paradiso trasformato in un inferno. Lavori che durano da decenni. Tunnel chiusi su beghe da cortile. Metropolitana senza biglietteria. Linee di aliscafi che esistono solo sulla carta (3/A, 3/B, MM6). Alberi tagliati e mai più sostituiti. Ho pianto di fronte a tanto sfacelo.