Da lunedì tutta Italia, tranne la Valle d’Aosta, diventa zona bianca
Brusaferro: «Abbiamo una curva tra le più basse in Ue, e molti comuni senza casi». Rezza: «Situazione molto buona ma l’epidemia non è finita»

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato l’ordinanza con cui è deciso che, da lunedì, tutta Italia diventa zona bianca. Tutta tranne la Valle d’Aosta, che resta gialla.
Durante il consueto punto stampa al ministero, per valutare l’andamento settimanale dell’epidemia, il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, ha dichiarato:
«La curva epidemica nel nostro Paese è tra le più basse a livello dei principali paesi Ue. C’è una decrescita dei casi in tutte le Regioni e cominciano ad essere numerosi i comuni dove non ci sono stati casi nelle ultime settimane. Importante intervenire rapidamente per individuare i casi, ciò proprio perché l’incidenza dei casi è in diminuzione. L’età media di chi contrare l’infezione continua a decrescere e si colloca a 37 anni e scende a 55 anni l’età media dei ricoveri e a 61 anni quella di chi accede alla terapia intensiva. Tra i 75 e 78 anni l’età media dei decessi».
Brusaferro ha aggiunto:
«ci sono segnali in alcune regioni di casi di positività di persone che provengono da altre regioni o dall’estero. Rt è ora a 0,69 a livello nazionale, quindi si mantiene una stabilità rispetto alle settimane precedenti, mentre decresce ancora la saturazione dei posti letto in terapia intensiva».
Il direttore della Prevenzione, Gianni Rezza ha spiegato:
«La situazione procede in maniera molto buona e anche rispetto ad altri Paesi Ue ci troviamo in una situazione migliore perché, insieme alla campagna vaccinale, sono stati presi provvedimenti ispirati alla cautela. Quindi la situazione può essere osservata con un certo ottimismo, ma naturalmente l’epidemia non è finita e dobbiamo continuare con la campagna vaccinale a spron battuto».
Sulle vaccinazioni eterologhe:
«L’argomento è in discussione e presto il Cts probabilmente si pronuncerà, ma quello che tutti ribadiscono è che la forte raccomandazione è di passare al regime misto somministrando la seconda dose con un vaccino a mRna. Ciò perché studi hanno dimostrato una maggiore risposta immune e un ridotto rischio tromboembolico. Questa variante Delta sembra dare sintomi leggermente diversi: di più a carico dell’apparto respiratorio superiore come mal di gola, naso che cola e mal di testa e raramente anosmia. Ma non si sa se in termini di ospedalizzazione comporti un rischio maggiore».