Elon Musk: «Leggere ’Guida galattica per autostoppisti’ mi ha insegnato l’importanza dell’universo»

A Repubblica: «Sto vendendo tutte le mie proprietà. Tutto quello che desidero possedere sono le azioni di Tesla e SpaceX. Voglio creare una città su Marte ».

A Repubblica: «Sto vendendo tutte le mie proprietà. Tutto quello che desidero possedere sono le azioni di Tesla e SpaceX. Voglio creare una città su Marte ».

Repubblica intervista Elon Musk, presidente di Tesla, azienda che vale 536 miliardi di dollari. Tanti i temi affrontati, dal futuro dell’azienda al senso della vita, al perché da qualche mese ha iniziato a vendere tutte le sue proprietà extra-aziendali.

«Ho venduto la mia residenza principale a Los Angeles. Due mesi fa. Ora appartiene a un cinese. E ora stiamo vendendo le mie altre case. Non avrò quasi nessuna proprietà di grande valore oltre alle azioni della società. Ho bisogno di una casa solo quando ci sono i miei figli. In questo caso ne affitto una. Tutto quello che desidero possedere sono le azioni di Tesla e SpaceX. Se falliscono, anch’io personalmente fallisco».

Il suo obiettivo è uno: costruire una città su Marte.

«Penso che sia importante che l’umanità evolva in una civiltà spaziale, in una specie multi-planetaria. Ci vorranno enormi risorse per costruire una città su Marte. Voglio essere in grado di contribuire il più possibile. E vorrei che fosse chiaro che faccio sul serio. Non si tratta di consumo personale. Magari c’è chi mi attacca e dice: “Ah, il signore ha un bel po’ di roba. Un mucchio di case”. Ok, non le ho più».

Musk ha sei figli. Spiega perché per lui mettere al mondo figli sia così importante.

«Molti sostengono che la Terra sia sovrappopolata. È del tutto falso. Le città sovrappopolate corrispondono a una piccolissima parte della Terra. Sei mai stato in campagna o hai mai visto la Terra da un aereo? Mettiamo che tu lasci cadere una palla di cannone: quale sarebbe la probabilità che colpisse qualcuno? Più o meno, lo zero per cento».

Racconta di aver avuto un’infanzia terribile, in Sudafrica e di essere stato salvato dai libri.

«Ho letto molti libri. Leggere Nietzsche, per la verità, è stato un po‘ deprimente. Anche Schopenhauer. Non proprio consigliabili per un tredicenne. Ma poi ho letto Guida galattica per autostoppisti, un libro filosofico in veste di commedia. Questo libro mi ha fatto capire che è l’universo che ha la risposta e che il difficile è porre le domande giuste. Ma quali domande sull’universo sono quelle giuste? La mia conclusione è stata che più ampia è la nostra comprensione e la portata della nostra coscienza e della nostra attenzione, tanto più siamo in grado di porre le domande sulla risposta, che è l’universo. Penso che sia l’approccio giusto per capire cos’è l’universo, perché siamo qui».

L’intervista tocca, come detto, tanti temi. Il senso della vita («Si tratta di sentire la vita. Le esperienze sensibili che ha da offrire»), ma anche l’importanza della comunicazione. Definisce il linguaggio l’invenzione più importante dell’umanità.

«Il linguaggio. Comunicare è indispensabile».

Tra quattro anni, al massimo sei, promette, vedremo il primo uomo su Marte.

«L’obiettivo è trasformarci in una specie multiplanetaria e in una civiltà spaziale. Si tratta di vivere in tutto il sistema solare, e di raggiungere altri sistemi di stelle. Confronto alla prospettiva di restare sempre sulla terra finché non verrà annientata, è un futuro esaltante. A un certo punto il sole aumenterà di dimensioni e gli oceani evaporeranno. È meglio fare qualcosa adesso. Ma probabilmente abbiamo solo un lasso di tempo limitato. Marte comunque non sarà un luogo di villeggiatura di lusso».

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