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Chievo-Napoli 1-2 / Strinic grande acquisto, Higuain condottiero, Jorginho molle e impreciso

Chievo-Napoli 1-2 / Strinic grande acquisto, Higuain condottiero, Jorginho molle e impreciso

Chievo-Napoli 1-2, le pagelle di Mimmo Carratelli e Ilaria Puglia.

RAFAEL 5,5 – Comincia con una coraggiosa uscita su Pellissier. Poi, non è altrettanto sicuro, più spesso incerto. Sul gol non trattiene la palla che carambola su Britos ed è il pareggio del Chievo. Le rimesse in gioco sono sempre fuori misura. Ben parato il tiro finale di Radovanovic.

L’importante è la parata finale: se non avesse parato staremmo jastemmando tutte le maschere del Carnevale – 6

MAGGIO 6,5 – Ha di fronte l’avversario più insidioso (Hetemaj). Se la cava con la collaborazione di Gabbiadini che retrocede. Ma all’esterno del Chievo lascia troppi cross. Più valido in attacco. Continue corse proponendosi sulla fascia destra. Azzecca un paio di cross incisivi, uno per Gabbiadini a inizio di ripresa e uno per Higuain. Si perde nell’area veronese su un “invito” di Callejon (82’). Correndo molto, sbaglia meno del solito.

Due cross incisivi e una gran corsa. Sto – 6,5 

ALBIOL 5,5 – In difficoltà nel gioco aereo contro Pellissier che è più basso di quindici centimetri. L’attaccante va spesso in torsione di testa anticipando il difensore azzurro e sfiorando il gol. Anche palla a terra, la rapidità di Pellissier (35 anni) mette a disagio lo spagnolo.

Non puoi essere in difficoltà sul gioco aereo contro un tappo di bottiglia. Eccheccazz – 5

BRITOS 5,5 – Se la vede spesso con Paloschi che gli sfugge a inizio di partita mancando la deviazione in gol a due passi dalla linea di porta. Sfortunato nel rimpallo dell’autogol. Anche lui bruciato da Pellissier nei colpi di testa. Una volta il minuscolo attaccante veronese sfiora il gol in tuffo con l’uruguayano spacciato. Risolve di forza alcune pericolose situazioni in area, una volta su Paloschi nell’area piccola. Esce dalla linea difensiva, ma non è mai sicuro negli appoggi. Nel finale scende a sinistra e crossa senza risultato.

La maledizione della fornacella: quante possibilità c’erano che il rimpallo colpisse proprio lui? Non più di una. L’ha ingarrata – 5 

STRINIC 7,5 – Quarta gara consecutiva, grandissima conferma. Ha personalità e piedi buoni. Stoppa Birsa sulla sua fascia e si propone continuamente in attacco fino al cross del raddoppio di Gabbiadini. Decisivo una volta di testa su Pellissier nell’area azzurra. Più incisivo dello stesso Mertens sulla corsia sinistra. Conclude una grande gara con un doppio intervento difensivo (88’).

Un faro nella grandine della domenica – 8

JORGINHO 4,5 – Gioca al posto di Gargano, ma proprio non vuole venir fuori dal suo guscio di mediocrità. Ancora una partita “tiepida”. Perde più di un pallone a centrocampo. Non fa da riferimento nella zona centrale come dovrebbe iniziando la manovra azzurra. I passaggi sono spesso imprecisi. Gioca senza cattiveria agonistica e senza la qualità che gli era riconosciuta. Sostituito al 68’.

Pessimo. Molle, impreciso, di nuovo con quel sorriso inspiegabile: cazzo sorridi se giochi così? – 3

GARGANO 6 – Entra per Jorginho quando c’è più bisogno di un mediano forte per bloccare il Chievo che non s’arrende. Strappa subito un pallone ad Hetemaj. Corre e pressa. Contrasta Botta che gioca da trequartista dopo avere sostituito Birsa. Si fa valere, come sempre.

Cuore e volontà. A volte basta questo per vincere – 6,5

DAVID LOPEZ 6,5 – Il suo gioco non è mai appariscente, ma è utile e di sostanza. Contrasta, conquista palla e cerca di impostare l’azione offensiva (32’ gran lancio per Higuain). Si posiziona sempre sulla linea dei passaggi avversari riuscendo a interromperne le trame.

Ma come fanno, ancora, alcuni tifosi, a non vedere il lavoro preziosissimo che svolge? Lopez rappresenta, per me, l’etica del lavoro di Benitez. Zitto, fatica, non ruba la scena, vince – 7

GABBIADINI 8 – In campo dal primo minuto (Callejon in panchina). Subito protagonista. È nell’azione dell’autogol di Cesar, raddoppia con stop, giro e tiro di sinistro a fil di palo. Un acquisto eccellente, come si sapeva. Collabora alla fase difensiva raddoppiando le marcature di Maggio. Rientra e riparte. Ama spesso accentrarsi come nell’azione dell’autorete del Chievo. Da centravanti sigla la vittoria. Esce al 65’ tra gli applausi dei napoletani presenti al Bentegodi. Un altro asso nella manica di Benitez.

Ha fatto un grandissimo gol quasi da fermo. Il gol di un fuoriclasse. Ben arrivato, Manolo, finalmente – 8 

CALLEJON 6 – Sostituisce Gabbiadini che ha fatto il suo e anche di più. Entra deciso in partita. Fluttua fra l’esterno di centrocampo e l’attacco sulla stessa fascia. Gamberini gli devia in corner una conclusione di testa (72’). Dialoga con Higuain. Cerca il gol che gli manca da quattro partite.

Con Calle il gioco diventa signore, anche quando non segna – 6

DE GUZMAN 5 – Preferito ad Hamsik al centro dei tre a supporto di Higuain. Tanti palloni giocati e tanti sprecati. Utile a fare filtro a centrocampo, conquista palla e parte, ma non è mai brillante quando si propone in avanti. Spesso tarda la giocata, specie l’ultimo passaggio. Fallisce ancora due volte il gol (73’ e 89’) come contro il Genoa.

È sempre sotto porta ma divora occasioni gol pazzesche. Siamo a 4. Al 5 volano i buffi. Eppure è quello che ha più turbo nelle gambe. Alla fine, quando non ne aveva più nessuno, lui ancora correva sotto porta. È questo che piace a Rafa. E pure a me – 5,5

MERTENS 6 – Ritorna dal primo minuto sulla fascia sinistra. Ha il passo più rapido di Schelotto, ma poi la sua doppia finta spesso va a vuoto anche perché viene raddoppiato. Cala alla distanza e viene sostituito.

Il motorino ha ancora problemi di marce… – 5,5

HAMSIK 6,5 – Entra per Mertens (78’) e per assicurare maggiore qualità alla manovra offensiva. Tarda a carburarsi. Poi offre due palle-gol a Higuain e De Guzman. Non arriva a toccare di testa sull’uscita di Bizzarri e poteva essere gol.

Quel gol lo meritava. Lo meritava moltissimo – 6,5

HIGUAIN 7 – È ormai il condottiero in pianta stabile del Napoli. Il suo contributo alla partita è notevole. Rientra, contrasta, si propone, attacca. Si fa vedere anche in difesa (una volta recupera su Schelotto). Strappa palloni a centrocampo. Mirabile il lancio che crea l’occasione del primo gol. Conclude due volte fuori bersaglio. Si fa chiudere al momento del tiro, che forse ritarda, da Zukanovic (88’). Si allarga spesso per gli inserimenti centrali di Gabbiadini e le avanzate di De Guzman.

Il cambiamento che ha avuto nelle ultime partite è straordinario e il suo atteggiamento mi fa capire quanto contano gli stimoli. Il secondo posto si avvicina e lui inizia a lottare come si deve. Addirittura diventa uomo squadra. Nello spogliatoio ha urlato: “Forza che ci avviciniamo al secondo posto!”. Magari, ad aver tirato fuori la grinta per procurarselo, quello stimolo, e subito dopo la sconfitta cocente di Bilbao, potevamo lottare anche per il primo posto. Ma la vita è così, un passo dopo l’altro, come la filosofia di Benitez. Mangiamoceli! – 7,5

BENITEZ 7 – Ormai non si contano più le sue formazioni sempre diverse. A Verona schiera una squadra per vincere, in attacco Gabbiadini, Higuain, con Gabbiadini dal primo minuto (Callejon in panchina) e Mertens riproposto dall’inizio sulla fascia sinistra. Gabbiadini sarà decisivo. Ricorre a Britos per la squalifica di Koulibaly. Cerca più qualità a centrocampo con Jorginho (Gargano in panchina), ma non la trova. Alla fine è costretto a sostituire l’inespresso play-maker col più tosto mediano (68’) dopo averci pensato a lungo. Considera De Guzman una essenziale pedina tattica e lo preferisce ad Hamsik. L’olandese fa un lavoro di sostanza, ma è poco brillante e sbaglia ancora due gol. Impiega Callejon per Gabbiadini per avere una freccia più “fresca” nel finale. Per avere più qualità in attacco, che De Guzman non gli dà, fa entrare Hamsik per Mertens al 78’. Si gode l’Higuain condottiero da lui più volte sollecitato ad essere la “bandiera” di questo Napoli. Mercoledì partita secca contro l’Inter per i quarti di finale di Coppa Italia. Ci stupirà ancora.

Sì, ci stupirà ancora. E ci insegnerà ancora molto. La sensazione, di fronte a Rafa, è quella di stare dinnanzi a una fonte: ti nasce il desiderio di abbeverarti finché non sarà uscita l’ultima goccia d’acqua. La filosofia di vita e di gioco che ci insegna ogni giorno è un tesoro così prezioso che lo ricorderò per sempre. Adesso, con Ghoulam che torna a casa come mi ero augurata nell’ultima puntata di Radio Napolista, auguro a Gervinho di vincere la Coppa d’Africa. Per una volta, pareggia la Juve, pareggia la Roma, perdono la Samp e la Lazio e noi, lì, ne approfittiamo: non mi pare vero. La crisi in casa Roma è aperta. Intravedo il villaggio. C’è una pira dietro la montagna. È spenta, ma aspetta noi. Vamos – 8

Ps – propongo una rivolta contro Gallo. Ho letto che sostiene che adesso ci prenderà la tensione da secondo posto e che forse non reggeremo. Ho letto che secondo lui Benitez va via ed è ormai chiaro. Procediamo con l’ammutinamento. Leviamogli il Napolista. Ora! 😉
MIMMO CARRATELLI e ILARIA PUGLIA

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