Napoli, la Comunità ebraica diserta l’omaggio alle vittime della Shoa: c’era l’assessora De Majo
In una lettera al Mattino la motivazione: "Ha espresso giudizi tanto superficiali quanto offensivi per gli ebrei che testimoni del più grande progetto di genocidio che mente umana abbia mai concepito"

Il 7 gennaio Napoli omaggerà le vittime della Shoa installando in piazza Bovio le “pietre d’inciampo” dell’artista Gunther Demnig. Saranno poste al numero civico 33, per ricordare i martiri napoletani del nazifascismo. Le famiglie Procaccia, Pacifici e Molco, appartenenti alla comunità ebraica di Napoli, furono costrette ad abbandonare le proprie case quando vennero promulgate le leggi razziali. Poi furono deportate ad Auschwitz.
L’iniziativa è stata promossa dai giornalisti Alfredo Cafasso Vitale e Nico Pirozzi. A presiedere la cerimonia sarà l’assessore alla Cultura del Comune di Napoli, Eleonora De Majo. Nei mesi scorsi fu al centro di una dura polemica per le sue dichiarazioni considerate antisemite che la ha vista anche in contrapposizione a Liliana Segre.
La Comunità ebraica contro la De Majo
La presenza della De Majo ha scatenato l’ira della comunità ebraica napoletana che, in una lettera al Mattino, annuncia che diserterà la cerimonia.
Nella lettera si legge:
“Senza scomodare la senatrice Liliana Segre e la sua lezione di stile tenuta in occasione dell’inopportuna e strumentale offerta di cittadinanza onoraria fatta dal Comune di Napoli, ci piace ribadire che ci sono cose che passano e altre che restano. Soprattutto nella memoria immateriale della città”.
E’ paradossale, scrive la comunità ebraica,
“che ci sia qualcuno a ricordare gli ebrei morti per poi disprezzare quelli vivi. Come – ahinoi! – abbiamo troppo spesso visto e ascoltato. E non ci si dica, ancora una volta, che antisionismo e antisemitismo sono cose diverse tra loro. No, antisionismo e antisemitismo sono le due facce di un’identica medaglia”.
Ed ecco l’annuncio.
“diserteremo non solo la cerimonia del 7 gennaio, ma anche tutte quelle che vedranno la presenza della signora Eleonora de Majo. Una persona che – lo ribadiamo – ha espresso giudizi tanto superficiali quanto offensivi per quegli ebrei che, sia a Napoli che in tutta la diaspora e in Israele, sono stati testimoni del più grande progetto di genocidio che mente umana abbia mai concepito”.
La comunità chiarisce di aver scelto un’altra data per celebrare le vittime della Shoa, il 30 gennaio, ovvero il settantaseiesimo anniversario della loro deportazione ad Auschwitz.
“Lo farà assieme ai tantissimi napoletani che rifiutano la facile retorica e con essa tutte le forme di strumentalizzazione. Convinti che rispettare gli ebrei vivi e le loro istituzioni sia il modo migliore per ricordare quelli risucchiati nel vortice della Shoah”.