Le ferie di Conte, da caso nazionale a formula magica per aumentare la produttività sul lavoro

Da novello dottor Marsala (personaggio di Alto Gradimento) a possibile nuovo eroe del sindacato: cosa accade quando vengono stravolti i pilastri delle narrazioni

Le ferie di Conte, da caso nazionale a formula magica per aumentare la produttività sul lavoro

Manca poco e si dirà che Antonio Conte ha rivoluzionato il mercato del lavoro. O meglio, ha trovato la via per aumentare la produttività. Che poi, non è nessuna scoperta sensazionale. Lo è solo per l’Italia e in particolare per l’Italia calcistica. Adesso pare che la stagione del Napoli sia svoltata grazie a quei quattro cinque giorni di permesso torinese vissuti da Conte che è rimasto a casa mentre il grosso della truppa era in Nazionale. Quei giorni permesso, o ferie fate voi, erano diventati la prova inoppugnabile che più di qualcosa si era rotto. Si era rotto lo spogliatoio (“con quegli occhi lei mi spoglia, spogliatoio!”) e pure lo scaldabagno. Conte lo stakanovista che preferisce rimanere a casa. Possibile che il seguente Antonio sia improvvisamente diventato il dottor Marsala il funzionario depresso di Alto Gradimento interpretato da Giorgio Bracardi?

Ora la domanda è: perché quei giorni di permesso hanno colpito così tanto l’ufficio narrazione del calcio italiano? Ipotizziamo la risposta: perché quei giorni sono andati a smantellare – Cossiga avrebbe detto hanno picconato – l’impalcatura costruita sul signor Conte, la retorica dell’uomo tutto d’un pezzo, pronto a morire sui campi, che massacra di lavoro i suoi calciatori (addirittura fino a farli rompere) eccetera eccetera. Magari, come in ogni narrazione, c’è tanto di vero ma ci sono anche forzature, esagerazioni. In fin dei conti, ciascuno di noi è vittima del personaggio che si lascia cucire addosso. Ciascuno, a modo suo, è Jessica Rabbit.

Conte che improvvisamente si trasforma nel dottor Marsala, spiazza tutti. Ma come? Sta con la figlia per il compleanno, invece di giocare a freccette con i volti dei calciatori che non rendono quanto lui vorrebbe? Per carità, l’ha voluto anche Conte di farsi disegnare come il sergente maggiore Hartman. Ben sapendo, speriamo per lui, che dietro l’angolo può sempre spuntare un Palla di sego che al momento buono ci spara un pallettone addosso.

Ora che Conte è tornato, e il Napoli ha vinto tre partite su tre. Battendo peraltro la sottostimata Atalanta, il Qarabag, e la sopravvalutata Roma (squadra modesta, diciamolo). Adesso, dunque, vanno magnificati quei giorni di riposo. Lì, magari al Parco del Valentino, nella Torino del signor Antonio, sono nate le idee per il nuovo Napoli. Il Napoli che ha liberato Neres novello cavallo pazzo, giocatore sopraffino fino a quando vorrà. Certo il brasiliano non sempre troverà una formazione disposta a fargli fare ottanta metri di campo praticamente indisturbato ma ci hanno spiegato che il calcio uomo su uomo è così. Sarà. Noi gol del genere manco ai tornei scolastici li abbiamo visti.

Facendo i debiti scongiuri, se il Napoli dovesse vincere lo scudetto (ipotesi per nulla improbabile), siamo pronti a scommettere che qualche parlamentare campano presenterà un’interrogazione al ministro del Lavoro chiedendo di applicare ai contratti nazionali la normativa Conte. Una tantum di 4-5 giorni di riposo – da non sommarsi alle ferie – per aumentare la produttività. Conte potrebbe diventare il nuovo Di Vittorio, hai visto mai? Del resto il mondo del sindacato non se la passa tanto bene.

Correlate