Giada D’Antonio, la napoletana promessa dello sci italiano: «Ho vinto col numero 82, infatti ho bucato gli sci»
In un'intervista a Repubblica: «Ho tanta strada da fare, ma se domani mi dicono "vai a fare le Olimpiadi", non posso mica dire guarda, non sono pronta»

Screenshot da YouTube
Giada D’Antonio, giovane talento dello sci partenopeo e già protagonista di due vittorie internazionali, si è raccontata in un’intervista a Repubblica.
Le parole della D’Antonio
Giada D’Antonio, diventerà la Shakira dello sci?
«Veramente sin da piccola ho un altro soprannome: “Black Panther”. Però no, non mi sono mai messa in testa l’idea di cambiare nazione. Dà più soddisfazione arrivare in Coppa del mondo da italiana, poi sono super gasata quando mi arrivano le tute tutte azzurre: azzurro Napoli».
Tifate in famiglia?
«Quando gioca il Napoli papà non si può muovere dal divano, il suo umore dipende dal risultato».
Come si è innamorata dello sci?
«Grazie a mio padre che è appassionato, sin da ragazzo va a sciare a Roccaraso e quando avevo tre anni e mezzo ha portato me e mio fratello Anthony, che poi è diventato calciatore: così ho scoperto la passione».
Cosa le piace di più?
«Mi sento libera di esprimermi, ma anche di dimenticare i pensieri: quasi una medicina. Mi aiuta conoscere un mondo più grande».
Cosa significa vincere una gara internazionale, anche se minore, col numero 82?
«Vuole dire che ho disfatto i materiali da gara sui sassi. Il secondo giorno ho sentito che gli sci non tenevano più, pensavo dipendesse dalla mia sciata sul ghiaccio, poi un allenatore svizzero mi ha chiesto di vederli: uno aveva la lamina danneggiata, l’altro aveva un buco sulla soletta. Ho paura che siano da buttare».
Sua madre Sandra dice: “Sono venuta in Friuli per studiare, poi ho scoperto Napoli e ho trovato l’anima del Sudamerica”.
«Qualunque cosa faccia sento la mia parte napoletana. Ogni singolo angolo mi commuove, per me non esiste città più bella. Me ne sono resa conto davvero nel momento in cui l’ho dovuta lasciare, per trasferirmi a Predazzo con mamma».
Debutterà in Coppa Europa, si ipotizza una sua crescita così rapida da meritare le Olimpiadi di Milano Cortina: ci pensa?
«Ho ancora tanta strada da fare, ma se domani mi dicono “vai a fare le Olimpiadi“, non posso mica dire “guarda, non sono pronta”. Io non scarto niente».











