Conte ora pretende si riparta da zero e torni la fame, lui non sa perdere neanche a carte (Pedullà)
Lui si prende questa pausa di riflessione che per qualcuno potrebbe essere l'anticamera delle dimissioni nei prossimi giorni. Poi se lo farà, sarebbe la prima volta nella storia.

Dc Napoli 04/11/2025 - Champions League / Napoli-Eintracht / foto Domenico Cippitelli/Image Sport nella foto: Antonio Conte
Alfredo Pedullà è tornato a parlare di Antonio Conte sul suo canale Youtube ricostruendo tutto quello che lo ha portato ad arrivare al momento difficile e alla sosta che si è preso dal Napoli
«Backstage della vicenda Antonio Conte: è stata interpretata come se non lo conoscessimo. Intanto, Mancini va in Arabia e così depenniamo una fake news. Era stato visto come un papabile in caso di dimissioni di Conte. Scusate, dimissioni di cosa? Al massimo nella sua storia si è accordato con i club per la risoluzione del contratto. Ma Conte è statisticamente catalogato e catalogabile: quando prendi lui, al primo anno hai la prova provata di fare 12-15 punti in più, di avere più del 100% delle motivazioni, soprattutto se hai solo un impegno. Questa è standard, è catalogato. Non scopriamo nulla di nuovo.
Potrebbe interessarti: Conte, torna, sta casa aspetta a te
Il problema non si pone solo al secondo anno in quanto secondo, ma solo se aggiungi altre tre manifestazioni: ha Champions League, la folle Supercoppa in Arabia per fare 4 soldi a quattro squadre, e la Coppa Italia. E poi c’è la Coppa d’Africa e l’infortunio di Anguissa. Sono cose di fondamentale importanza per come ragiona Conte. Ma non è soltanto questo, nel presunto temporale del secondo anno: il problema è che quando lui li guarda negli occhi, dev’esser convinto che siano tutti “soldati” dalla sua parte, pronti a buttarsi nel fuoco come al primo anno. Che tu debba aver fame. Se non hai queste cose, Conte non è più quello di prima e rinfaccia queste situazioni.
Fateci caso nella ricostruzione, quando esplode Conte? Lo fa esattamente ad Eindhoven quando la squadra si sgretola. Il mercato l’ha voluto lui però, non gliel’han portati di forza a Castel Volturno. Quindi sul discorso che fa sul mercato, la narrazione può essere smontata. Ma lui pensa che la vecchia guardia non abbia trasmesso ciò che avrebbbe dovuto. Lui esplode perché non sa perdere neanche a carte. Ha visto che la squadra non si butta più nel fuoco e che rema da un’altra parte, non ha fame ma non è che rema contro. È il classico effetto post-scudetto, che portò Spalletti ad andarsene perché pensò di aver fatto il massimo. Lui dopo Eindhoven è impazzito, quella sconfitta è una cosa che cancella tutto ciò che di buono è stato fatto. In base a ciò che io ho ricostruito dal Psv è impazzito. Ora pretende che lo guardino negli occhi e gli dicano: ‘Caro mister, siam pronti a buttarci nel fuoco per te’. Ora, nella ricostruzione, pareggia col Como, perde a Bologna, si mantiene nello spogliatoio per quanto possibile, De Laurentiis gli viene incontro e gli dice: ‘Di cosa hai bisogno? Di riposarti? Lavoriamo sui ragazzi dell’anno prima? Tranquillizziamo i nuovi? Fai 3 giorni in più e poi ci rivediamo lunedì.
Se Conte si fosse presentato ieri da belva ferita, avrebbe potuto fare qualsiasi cosa. Lui si prende questa pausa di riflessione che per qualcuno potrebbe essere l’anticamera delle dimissioni nei prossimi giorni. Ma io sinceramente ad oggi questa notizia non ce l’ho, anzi. Poi se lo farà, sarebbe la prima volta nella storia. Il Napoli può recuperare ma Conte ora pretende si riparta da zero e torni la fame, pretende che glielo dimostrino! Conte non porge l’altra guancia, Antonio Conte pretende che siano tutti con lui e ripeto: non significa remare contro, ma ripristinare l’orgoglio di allenare una squadra alla Antonio Conte. La partita si giocherà qui: una pretesa legittima, staccare la spina non lo è. Bisogna trovare delle soluzioni, siamo al bivio di una situazione da ripristinare”.











