Bologna-Napoli 2-0, pagelle – Siamo al redde rationem tra Conte e la squadra e tra Conte e De Laurentiis

Quando l'allenatore a fine partita affigge manifesti funebri, c'è poco da analizzare le prestazioni dei singoli: le pagelle diventano autopsie deprimenti

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Mg Bologna 09/11/2025 - campionato di calcio serie A / Bologna-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Antonio Conte

Le pagelle di Bologna-Napoli 2-0, a cura di Fabrizio d’Esposito.

MILINKOVIC-SAVIC. Nel momento in cui, a sconfitta avvenuta, l’allenatore del Quarto affigge un manifesto funebre (si muore quando il cuore si ferma, banale dirlo, ma è così) e annuncia che non vuole essere lui il becchino in panca “ad accompagnare il morto”, cioè questa squadra che ha già perso cinque volte dall’inizio della stagione (due in Champions e tre in campionato), ecco in questo momento esequiale resta ben poco da giudicare in termini tecnici della sciagurata trasferta in terra emiliana. Certo, ci sono sempre dettagli da rilevare, ma le pagelle diventano autopsie deprimenti. E per quanto riguarda Zio Vanja, spettrale e impotente guardiano della porta, c’è da dire che subire gol, per giunta proprio sul suo lato, dal mediocre Dallinga è onta non da poco – 4

DI LORENZO. Corre, si affatica, tenta di risvegliare il compagno Na-Politano, ormai uno zombie che caracolla, eppoi viene umiliato da Cambiaghi versione Speedy Gonzales – 4,5

RRAHMANI. E’ il primo a essere raggirato dal citato Dallinga che segna l’uno a zero, e questa è imperdonabile. Indi assiste da dietro e immobile alla cabeza del due a zero di Lucumì – 4

BUONGIORNO. Per molti versi, il Corazziere Sabaudo è il meno peggio della difesa ma buca completamente la pelota che poi viene inzuccata vittoriosamente da Lucumì – 5

JUAN JESUS dal 76’. Senza voto

GUTIERREZ. Michelino l’ispanico è vivace e promettente ma nei rarissimi lampi offensivi del Napule è come se perdesse l’attimo fatale – 5

OLIVERA dal 76’. Ma che è entrato a fare? Mah – senza voto

ANGUISSA. Svagatissimo – 4

LOBOTKA. Ahi ahi Lobo, simbolo dell’indietrismo azzurro, laddove il Napule non riesce a fare un’azione che sia una e la palla rotola mille volte all’indietro – 4

McTOMINAY. Sempre più grigio, tendente al nero luttuoso – 4

LUCCA dall’81’. In campo per pochissimo ma colpisce per la fiacchezza subito esibita – 4

POLITANO. Uno zombie, come detto, e che sbaglia l’unica vera palla pericolosa del Napule, lanciando lungo a destra, anziché a sinistra – 4

NERES dal 67’. Almeno è più vivo di Na-Politano – 5

HOJLUND. Conte, becchino contro la sua volontà, lo ha definito il migliore in campo. Ha ragione. Almeno il danesino reagisce ai picchiatori rossoblù e non si rassegna mai – 5,5

ELMAS. Nella prima mezzora è il più mobile degli azzurri, indi viene risucchiato dall’abulia della squadra – 4,5

LANG dal 67’. Incarna uno dei misteri dolorosi di questo periodo nero: pare rinsavito ma non parte titolare. In pratica, il Napule ha due esterni, Neres e Lang, ma continuano a giocare Politano a destra e il jolly Elmas a sinistra – 5,5

CONTE. Stavolta il re è nudo, cioè Conte medesimo. Siamo arrivati al redde rationem, tra lui e la squadra, tra lui e il presidente. Da queste parti, dopo il clamoroso ribaltone della conferma all’inizio dell’estate, l’avevamo pronosticato a dicembre in caso di risultati altalenanti. E’ arrivato in anticipo di un mese. La partita di Bologna era decisiva proprio per questo, per capire se la crisi strisciante era arginabile oppure no. Sviscerate in precedenza le accuse alle difficoltà di inserire “nove teste nuove” e in ultimo allo staff medico, adesso l’ex rivoluzionario in panca è costretto a guardare il mostro in faccia. E quello che vede è il Napule bis del dopo scudetto, bis perché si sta ripetendo a livello di stimoli, di energia e di cuore quello che è già accaduto dopo il Terzo. Se uno come lui, descritto da tutti come un allenatore che ti entra nella testa, stavolta ha fallito e ammette le sue colpe, chi mai potrà riuscire a ridare cuore, energia e fame a questa squadra? – 4

ARBITRO CHIFFI. Un damerino irritante e presuntuoso, che con il pretesto del gioco all’inglese premia i picchiatori rossoblù – 3

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