Norvegia-Israele: tensioni politiche, una granata contro la casa dell’ambasciatore norvegese a Tel Aviv

Si gioca stasera alle 18. El Paìs ricostruisce il clima di tensione. La Norvegia li vuole fuori dalle competizioni come la Russia. Israele: “Hanno scelto di premiare gli assassini di Hamas”

Norvegia-Israele

Db Debrecen (Ungheria) 08/09/2025 - qualificazioni Mondiali 2026 / Italia-Estonia / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: tifosi Israele

Norvegia-Israele: tensioni politiche, diplomatiche, una granata contro la casa dell’ambasciatore norvegese a Tel Aviv

Norvegia-Israele è molto più di una partita di calcio (accadde anche all’andata). L’Italia calcistica è interessata al risultato della partita (ci basterebbe anche un pari per sperare in un ipotetico sorpasso), in Spagna – e non solo – ci si concentra di più sull’aspetto extracalcistico. La Norvegia ha preso una netta posizione contro Israele (a livello politico e sportivo): li voleva fuori dal Mondiale (al pari della Russia) e la presidentessa della Federcalcio norvegese (Lise Klaveness) ha ufficialmente annunciato che l’incasso della serata sarà devoluto a Medici Senza Frontiere per quel che sta facendo nella Striscia di Gaza.

Ecco cosa scrive El Paìs:

Klaveness (presidentessa della Federcalcio norvegese) ha annunciato in agosto che avrebbe donato i proventi del partito a Medici Senza Frontiere per il suo lavoro nella Striscia di Gaza, dove l’esercito israeliano ha ucciso quasi 70.000 persone. Ha così attirato l’ira della sua controparte ebraica. “Sarebbe auspicabile che parte di questa somma andasse a condannare il massacro del 7 ottobre 2023, che è costato la vita a centinaia di cittadini e bambini israeliani [circa 1.200 uccisi e 251 rapiti]”, ha detto Moshe Zuares a Le Parisien.

L’incontro tra i due presidenti ci sarà.

«Incontro sempre con gli altri presidenti della federazione prima delle partite», ha detto ieri Klaveness alla Reuters. «Sono convinta della necessità del dialogo. Più è difficile, più è necessario per noi incontrarci».

«I tifosi israeliani – ha aggiunto – sono i benvenuti e nulla di ciò che diciamo o diciamo dovrebbe essere interpretato come diretto contro di loro o come non provare compassione per ciò che hanno vissuto durante il terribile trauma del 7 ottobre 2023. Condannare il massacro di Gaza non significa condannare meno l’attacco contro Israele».

Conclude El Paìs:

La Norvegia è stata, insieme a Spagna e Irlanda, uno dei primi paesi dell’Unione Europea a riconoscere lo stato palestinese, nel 2024. Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha replicato: «La Norvegia ha scelto di premiare gli assassini di Hamas». Le manifestazioni pro-palestinesi si svolgono a Oslo nello stesso momento in cui persone sconosciute hanno lanciato una granata contro la casa dell’ambasciatore norvegese a Tel Aviv. 

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