L’ex pm Caselli: «Divieto di trasferta per i campani a Torino? In Italia la sicurezza viene usata come facciata»

A Radio Crc: «Spero che provvedimenti simili non vengano presi mai più in futuro». È torinista: «non cambierei Cairo poiché ha i suoi meriti»

An Milano 27/03/2012 - incontro 'Legalita' difficile' / foto Andrea Ninni/Image nella foto: Giancarlo Caselli

L’ex pm Caselli: «Divieto di trasferta per i campani? In Italia la sicurezza viene usata come facciata»

Gian Carlo Caselli a Radio Crc: «Divieto di trasferta per i campani a Torino? La sicurezza viene usata come facciata. Ci sono limitazioni pessime alle libertà individuali. Chi decide, sa quello che fa. Torino-Napoli? Non vedo bene la situazione per i granata. Cairo ha i suoi meriti, ma De Laurentiis al suo posto sarebbe l’uomo giusto»

Oggi a Crc, radio partner della Ssc Napoli, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Chiariello” è intervenuto l’ex magistrato e procuratore Gian Carlo Caselli. Che è torinese e torinista.

Di seguito le sue parole:

«Divieti di trasferta per i campani? Spero che certi provvedimenti non vengano mai più presi in futuro e mi auguro che chi li abbia presi stia con i piedi per terra e la testa a posto. Certe decisioni vengono prese poiché sussiste uno stato di necessità. Io spero che certe esigenze cessino al punto tale da scomparire.

In Italia viene usata la sicurezza come facciata per risolvere tutti i problemi. Poco fa è stato emanato un decreto dove ci sono delle limitazioni pessime alle libertà individuali. Infatti, è stato criticato da tutti.

Ci tengo, però, a fare una precisazione. I ragazzi della mia scorta mi raccontavano che i momenti peggiori della loro carriera al mio fianco li hanno vissuti quando mi accompagnavano allo stadio poiché in quegli ambienti c’è una naturale tendenza alla rissosità.

Il tifoso si comporta così e deve considerarsi in quanto tale come un individuo che può manifestare atteggiamenti violenti verso persone e cose negli ambienti in cui si reca. Il compito di chi ci governa deve essere proprio quello di prevenire certi fenomeni di violenza e tutelare la nostra salute e la nostra serenità. Comprendo che non sia facile capirlo poiché tutti vogliono fare quello che vogliono nei luoghi in cui si recano, io parlo per quello che posso.

Chi prende queste decisioni sa quali sono i fenomeni da prevenire, quali elementi concreti ha tra le mani per fare in modo che non si ripeta quello che è accaduto in passato e intervenire con i giusti rimedi messi in campo in maniera eccezionale e limitata al massimo possibile. Rimangiarsi la decisione sarebbe pericolosissimo.

Giustizia sportiva? Non sono preparato su questo versante. Ci sono decisioni che piacciono a volte e che non piacciono ad altre volte. A dir la verità, non me ne sono mai occupato

Cairo al posto di De Laurentiis? Viviamo in un momento difficile e Cairo ha le sue responsabilità. De Laurentiis è più ricco, più abile e fortunato, ma non cambierei Cairo poiché ha i suoi meriti. Se dovesse accadere, uno come De Laurentiis sarebbe l’uomo giusto.

Torino-Napoli? Abbiamo un bel attacco che vanta giocatori provenienti dal Napoli come Ngonge e Simeone, ma la difesa fa acqua da tutte le parti mentre il Napoli gira a mille. Incrocio le dita, spero di sbagliarmi ma non vedo bene la situazione».

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