La Juventus oggi ha la postura di una squadretta di provincia, è contenta di aver perso solo 1-0 a Madrid

Il ridimensionamento nasce in società. La scelta di Tudor, dopo una serie di rifiuti, è in fondo la conferma di una nuova fase. Chiellini batta un colpo, si faccia sentire

Juventus

US President Donald Trump (C), flanked by FIFA President Gianni Infantino (L) and Chairperson of Ferrari John Elkann, is presented with jerseys as he makes remarks in the Oval Office of the White House during a visit by members of Italian soccer club Juventus in Washington, DC, on June 18, 2025. Juventus will play Emirati club Al-Ain in the 2025 FIFA Club World Cup at Washington's Audi Field later in the day. Doug Mills / POOL / AFP

La Juventus oggi ha la postura di una squadretta di provincia, è contenta di aver perso solo 1-0 a Madrid

Dov’è finita la Juventus? Che fine ha fatto la squadra che in Europa si presentava in qualunque stadio e diceva la sua mettendo paura a qualunque avversario? Ieri sera a Sky Sport, nel post partita dell’Europa League, Fabio Caressa, fuoriclasse del giornalismo sportivo, ha posto un interrogativo: «Sicuramente non è crollata la Juventus a Madrid per come stavano andando le cose. È questo può essere un elemento positivo. Però io ho sentito dire, tutto sommato è andata bene. Qui dobbiamo metterci su cosa sia la Juventus, se la Juve è diventata una squadra che va a Madrid per non prendere la goleada, allora la Juventus prosegue il processo di ridimensionamento…». Ecco proviamoci a mettere d’accordo.

Oggi la squadra più titolata d’Italia ha la postura di una squadretta di provincia. Perde fuori casa a Como, pareggia a Torino con l’Atalanta e quasi quasi esulta. I suoi tifosi si accontentano quando escono dal Bernabeu senza aver incassato sei goal, i suoi tifosi quasi quasi festeggiano quando raggiungono il quarto posto – figurarsi il terzo o il secondo – i suoi dirigenti a inizio stagione non pronunciano più la parola scudetto, quasi fosse un tabù. Il mercato viene fatto ai saldi, cioè negli ultimi giorni di agosto, perché in quel frangente ci sono le svendite ed è possibile barattare qualsiasi giocatori ma da una posizione di debolezza. E così arrivano Zhegrova, Openda, che sono comunque strapagati rispetto al reale valore. Evidente che la proprietà abbia una responsabilità. Che il ridimensionamento nasca lì. E che la scelta di Tudor – dopo una serie di rifiuti – sia in fondo la spia di un cambio di una nuova fase della storia della Juventus. Altro che dortmundizzazione della Juve – il Borussia in Champions vince le partite e fa paura a mezza Europa. Qui siamo al di sotto. Ecco, dov’è finita la Juventus? La stanno cercando tanti juventini. Sperando di ritrovarla presto.

p.s. Chiellini batta un colpo. Il suo arrivo ha fatto tirare un sospiro di sollieve alle masse di tifosi juventini. Ma non sembra incidere. Chiello fa il politico, invia messaggi, ma nella Juve è tutte in mano al francese Comolli, che tra un algoritmo e l’altro, sta facendo sprofondare ancora di più Madama.

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