Infantino: «Porteremo un Mondiale in Bolivia, vedremo quale»
Ne ha parlato durante le celebrazioni per il centenario della Federazione calcistica boliviana. Si giocherebbe tra i 3milla e i 4mila metri di altitudine

President of FIFA Gianni Infantino participates in the 2025 FIFA Club World Cup Draw ceremony in Miami on December 5, 2024. (Photo by Giorgio VIERA / AFP)
Gianni Infantino ha azzardato una promessa ambiziosa: organizzare, in futuro, un Mondiale in Bolivia. Il presidente della Fifa ne ha parlato a La Paz, durante le celebrazioni per il centenario della Federazione calcistica boliviana (Fbf). A ricostruire la vicenda è l’edizione online dell’Equipe.
Infantino: «Porteremo un Mondiale in Bolivia, questo è certo»
«Porteremo qui un Mondiale, questo è certo. Vedremo di che tipo di Mondiale stiamo parlando», ha detto il numero uno della Fifa, come riporta il giornale francese. Infantino ha anche affermato che comincerà presto «a discuterne con il presidente eletto».
Il riferimento di Infantino è a Rodrigo Paz Pereira, senatore di centro-sinistra vincitore del ballottaggio nelle elezioni presidenziali che ha promesso di “riaprire” il Paese al mondo e di garantire che la nazione sudamericana riacquisti la sua presenza internazionale, dopo aver perso tale spazio negli ultimi due decenni, governati dal socialismo.
La stessa Equipe sottolinea che la Bolivia “è temuta da molte squadre a causa dei suoi stadi situati in alta quota, il che comporta condizioni di gioco complicate per i calciatori che non vi sono abituati”. E in effetti selezione sudamericana ha staccato il pass per i Mondiali 2026 perdendo solo due delle nove partite casalinghe disputate. “La maggior parte di queste si è giocata allo stadio Hernando Siles di La Paz, a oltre 3.700 metri di altitudine, ma anche allo stadio municipale di El Alto, a oltre 4.000 metri”, aggiunge l’Equipe.
Infine, i colleghi transalpini ricordano che: “Non c’è nulla che impedisca alla Bolivia di ospitare la competizione, poiché, sebbene la Fifa abbia vietato le partite internazionali sopra i 2.500 metri nel 2007 per proteggere la salute dei giocatori – il che colpì in particolare Perù, Ecuador e Colombia – l’organismo ha revocato la sua decisione nel 2008 di fronte alle proteste”.
Insomma, in un momento in cui il tema della tutela dei calciatori è tornato fortemente in auge, ecco un nuovo tema destinato ad accendere le polemiche.
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Argentina-Giordania, Brasile-Uzbekistan, Germania-Nuova Caledonia. Benvenuti al Mondiale di Infantino (Sueddeutsche)
Con il passaggio da 32 a 48 squadre, il prossimo Mondiale vedrà delle vere e proprie favole alla loro prima storica partecipazione, per la gioia di Gianni Infantino. Il numero uno della Fifa, però, rischia di dover fare i conti con un prodotto che non vedendo match di grande livello potrebbe essere snobbato e ricevere diverse critiche da parte dei tifosi, almeno nelle prime fasi. Questo scrive il giornale tedesco Sueddeutsche Zeitung.
Uzbekistan, Giordania, Capo Verde: il nuovo Mondiale è “per tutti”
Sueddeutsche scrive:
“Che anche le Isole Far Oer abbiano ora la possibilità di partecipare ai Mondiali della prossima estate in Usa, Canada e Messico è un merito che l’insaziabile presidente della Fifa Gianni Infantino non può certo prendersi. I calciatori dell’arcipelago nordatlantico hanno fatto tutto da soli. Ottenute vittorie sensazionali contro Gibilterra (1-0 e 2-1), Montenegro (4-0) e Repubblica Ceca (2-1). Ora manca solo una piccola vittoria in Croazia e sarebbe una di quelle favole che solo il calcio sa scrivere”.
“Capo Verde, Giordania, Uzbekistan invece la loro favola l’hanno già scritta. Altre ci stanno provando. Un’intera schiera di debuttanti si sta preparando a partecipare per la prima volta a un torneo principale. O si è già assicurata un posto. La Nuova Caledonia è sicuramente ai playoff”.
Infantino gongola, ma c’è il rischio di allontanare i tifosi
Scrive il quotidiano tedesco:
“Questa serie di miracoli non sarebbe stata possibile senza l’ampliamento del Mondiale. Non bisogna sottovalutare l’euforia che ora spinge la gente a scendere in piazza ad Amman, Tashkent, Tórshavn e Nouméa per festeggiare. Per la stragrande maggioranza dei paesi del pianeta, il Mondiale è sempre stata una sorta di sistema di caste a cui la propria nazionale non è mai stata ammessa. Visto in quest’ottica, questo torneo gonfiato manterrà sicuramente la promessa di portare l’entusiasmo calcistico in regioni dove prima era visto solo in televisione”.
“Ma quando il torneo inizierà, ci renderemo conto del prezzo a cui questo sta accadendo. Solo il nuovo turno preliminare comprende due settimane e mezzo con 72 partite tra nazionali non di primo livello (al termine delle quali saranno eliminate solo 16 squadre). Poi seguirà il nuovo turno dei sedicesimi di finale. Argentina contro Giordania, Brasile contro Uzbekistan, Germania contro Nuova Caledonia? Magari a quel punto Infantino gongolerà. Ma un Mondiale in cui la maggior parte delle partite verrà dimenticata subito dopo il fischio finale finisce per scocciare più tifosi di quanti ne guadagni”.