Velasco: «Sbagliamo poco perché ci alleniamo tanto sui fondamentali: il muro e la ricezione»

Alla Gazzetta: «Ogni partita che vinciamo, le ragazze salgono sul pullman con un'infinita di regali dei tifosi». Sabato alle 14:30 le semifinali contro il Brasile che ha battuto la Francia 3-0

Velasco

Italy's head coach Julio Velasco reacts in the women's volleyball gold medal match between USA and Italy at the South Paris Arena 1 in Paris during the Paris 2024 Olympic Games on August 11, 2024. (Photo by PATRICIA DE MELO MOREIRA / AFP)

L’Italia femminile di volley continua il suo percorso impeccabile al Mondiale: cinque partite giocate, cinque vinte, con un solo set perso lungo la strada. L’ultima vittoria, un netto 3-0 sulla Polonia, ha confermato le azzurre tra le prime quattro squadre al mondo e garantito l’accesso alla semifinale. Numeri e prestazioni che riportano alla mente il cammino olimpico di Parigi 2024, quando la squadra si impose con la stessa continuità. Ora ci sarà da affrontare il Brasile che ha battuto nettamente la Francia per 3-0 e sarà la prossima squadra a sfidare l’Italia di Julio Velasco, di cui riportiamo di seguito alcune dichiarazioni alla Gazzetta.

Velasco: «La squadra mi sta convincendo, alleniamo molto certi fondamentali. Contro la Germania la svolta»

Velasco, cosa le è piaciuto delle azzurre?
«L’approccio delle ragazze è stato bellissimo, all’inizio soprattutto a muro. Il fondamentale ha funzionato molto bene, poi è cresciuta anche la difesa. Il pregio che ha questa squadra, questo gruppo è l’equilibrio. A questo poi vanno aggiunti i cambi perché, quando c’è bisogno, dalla panchina entrano motivatissime e danno un grande contributo».

Anche in questa partita è uscita la sua esperienza. Con la Germania ha risolto il momento di difficoltà con un cambio, con la Polonia è bastato un time out. Cosa vi siete detti?
«Principalmente cose tattiche. Prima di tutto ho messo il focus sulla numero 24, Damaske, che in quel frangente ci stava mettendo in difficoltà con il suo attacco in diagonale. Per quello abbiamo corretto il tempo di salto. Poi siamo passati a Stysiak che ci stava passando in mezzo al muro con la nostra centrale che non riusciva a chiudere. Una volta rientrate le ragazze sono riuscite a prendere due-tre palle molto importanti e sono ripartite».

Una delle caratteristiche di questa Italia è la gestione dell’errore. Sono pochissimi…
«È vero, soprattutto in battuta sbagliamo poco mentre la Polonia è stata molto più fallosa. Credo che questa differenza dipenda anche dalla necessità delle avversarie di forzare per provare a mettere in difficoltà la nostra ricezione. E questo rischio può alzare la percentuale d’errore. Questi fondamentali, sia il muro sia la ricezione, li alleniamo molto e credo che si veda il risultato».

Sylla ed Egonu le stanno piacendo?
«Sì molto, ma tutta la squadra mi sta convincendo. Sono tutte focalizzate su quello che devono fare senza guardare troppo avanti. E la sicurezza è cresciuta con il successo di sabato scorso con la Germania».

Perché?
«L’ottavo di finale era una partita difficile psicologicamente. Averla superata è stato importante, soprattutto per 3-0».

All’inizio del secondo set l’abbiamo vista arrabbiarsi verso il campo polacco. Cos’è successo?
«Una delle giocatrici della Polonia, dopo aver murato Nervini, l’ha guardata con un sguardo provocatorio. Secondo me ha un po’ esagerato. Va bene esultare ma se tocchi Stella che è la più piccola del gruppo, mi arrabbio. Allora le ho fatto segno con le dita di guardare me».

Sull’entusiasmo dei tifosi
«Per tornare in Italia dovranno comprare una valigia in più perché, dopo ogni partita, salgono sul pullman con un’infinità di regali che ricevono da chiunque. Sono molto contento del successo che hanno».

La semifinale tra le azzurre di Velasco e il Brasile è in programma sabato 6 settembre alle 14.30 ora italiana. Sarà per giunta una grande opportunità per le azzurre di vendicare la sconfitta del 2022 in Olanda, quando il Brasile guidato da Ze Roberto negò la finale alla Nazionale. Dall’altro lato del tabellone ci sarà il Giappone ad attendere una tra Turchia e Stati Uniti.

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