Sinner ha incontrato avversari più ostici agli Us Open, ma Alcaraz ha ridotto Djokovic a un punching ball (Panatta)

Sul CorSera: il tennis di oggi è una corsa a due. Una finale in perfetto equilibrio, saranno i momenti a fare la differenza. Per lo spagnolo c'è in palio il primo posto nel ranking.

Sinner Alcaraz, Bertolucci

Londra 13/07/2025 - finale Wimbledon foto Imago/Image Sport nella foto: Jannik Sinner-Carlos Alcaraz ONLY ITALY

Questa sera dalle 20 (ora italiana) Jannik Sinner e Carlos Alcaraz si affronteranno per la finale degli Us Open a New York.

Il tennis di oggi è una corsa a due tra Sinner e Alcaraz

L’ex tennista Adriano Panatta scrive sul Corriere della Sera:

Ci risiamo! I soliti due… Dite, qualcuno si aspettava qualcosa di diverso da questo ultimo Slam della stagione? Da Roma, il torneo che ha riportato Sinner al tennis giocato dopo la stupida squalifica, lui e Alcaraz procedono di pari passo. Se sono entrambi iscritti al torneo, giocano anche la finale. Rappresentano al meglio il tennis di oggi, in alcuni aspetti simili ai molto forti che li hanno preceduti — il ventennio dei Favolosi Tre — in realtà diversi tra loro. Sinner più schematico, dotato di un tennis definito e riconoscibile, che esegue in modo perfetto: massima capacità di concentrazione, colpi a rimbalzo straordinari, alto più di un metro e novanta eppure impeccabile negli spostamenti, nei piegamenti, nella corsa e nell’agilità. Alcaraz più estroverso, nella vita come nel tennis, doti fisiche fuori dal comune, e soluzioni tecniche in numero maggiore a quelle di Sinner. Fuoriclasse assoluti, però, capaci di ripetere le gesta e suscitare quelle attenzioni che per 20 anni hanno creato l’incanto delle sfide tra Federer, Nadal e Djokovic.

Alcaraz nello sviluppo di questi Us Open ha giocato forse il tennis migliore, pur senza incontrare avversari in grado di creargli fastidi. Forse gli avversari peggiori sono toccati a Sinner. Uno Shapovalov in grande forma, un Bublik che si presentava con le credenziali della vittoria conquistata sull’erba di Halle e lo stesso Felix Auger-Aliassime, nella semifinale di ieri notte, in cui è stato capace di elevare il proprio tennis fino a contrastare (in parte, solo in parte) quello del Numero Uno. Ma Alcaraz non ha ancora perso un set, ha subito appena due break nelle prime sei partite di questo Slam, e ha ridotto Djokovic a una sorta di punching ball. Considerazioni che non cambiano la finale che vedremo oggi, e soprattutto non la spostano a favore dello spagnolo. È un match che nasce in perfetto equilibrio, pari quasi in tutto. Saranno i momenti, le situazioni che si verranno a creare a costruire la trama e indicare, all’uno e all’altro, la strada del confronto. Sarà una finale combattuta, aspra, senza tregua. Probabilmente avvincente. Ormai è una corsa a due, il tennis di oggi. C’è in palio il numero uno per Alcaraz. La terza vittoria Slam su quattro finali per Sinner. 

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