Il team Israel Premier-Tech si arrende, tolta la scritta Israele dalla maglia dei ciclisti alla Vuelta
La decisione presa per garantire la sicurezza dei ciclisti. Proprio ieri Netanyahu si era complimentato per non aver ceduto “all'odio e all'intimidazione”

Team Israel Premier Tech 's New Zealander rider George Bennett waves from stage during the official teams presentation of the 80th edition of 'La Vuelta' cycling tour of Spain, in Torino, Italy on August 21, 2025. (Photo by Marco BERTORELLO / AFP)
Il team Israel Premier-Tech si arrende, tolta la scritta Israele dalla maglia dei ciclisti alla Vuelta
Scrive il quotidiano spagnolo El Paìs che:
dopo diversi giorni di interruzioni alla Vuelta di Spagna a causa delle proteste di centinaia contro il genocidio israeliano nella Striscia di Gaza, il team Israel Premier-Tech ha deciso di rimuovere la parola Israele dalla maglia dei suoi ciclisti prima della 14esima tappa, con partenza ad Avilés e arrivo nel porto di La Farrapona, proprio sul confine asturiano con la provincia di León.
La squadra guidata da Sylvan Adams, un milionario canadese che mantiene stretti legami con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, ha rinunciato a indossare il nome del suo paese sulla maglia per “garantire la sicurezza” dei suoi ciclisti “data la pericolosità delle proteste.”
«Non siamo rimasti sorpresi di come siamo stati accolti nei Paesi Baschi, una regione nota come roccaforte di attivisti di estrema sinistra e separatisti che amano protestare. Anche in simili contesti non ho mai visto una tale carica di odio», ha denunciato Adams questo venerdì sul quotidiano israeliano Sport 5, dove ha colto l’occasione per garantire che il nome ufficiale della squadra sarebbe rimasto nonostante le rivolte popolari durante la Vuelta.
In the interest of prioritizing the safety of our riders and the entire peloton, in light of the dangerous nature of some protests at @lavuelta, Israel – Premier Tech has issued riders with team monogram-branded kit for the remainder of the race. The team name remains Israel –… pic.twitter.com/Dfw6FXegpM
— Israel – Premier Tech (@IsraelPremTech) September 6, 2025
Poi, le cose sono cambiate.
Scrive El Paìs che già lo scorso anno il team israeliano, fondato nel 2015, ha deciso di omettere il nome del paese sul bus che trasferisce i ciclisti ogni giorno durante la gara, lasciando solo le sigle Ipt (Israel Premier-Tech).
Nei giorni scorsi gli organizzatori della Vuelta avevano espresso il desiderio che il team si ritirasse, al fine di poter consentire il regolare svolgimento della competizione.
Proprio un giorno prima, venerdì, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva elogiato “l’ottimo lavoro” del team israeliano Israel-Premier Tech alla Vuelta e “per non aver ceduto all’odio e all’intimidazione”. “State rendendo orgoglioso Israele”, aveva scritto in un breve post sui social in cui si è congratulato in modo particolare con il proprietario della squadra l’imprenditore Sylvan Adams (che poi invece ha fatto dietrofront).
Prime Minister Benjamin Netanyahu:
Great job to Sylvan and Israel’s cycling team for not giving in to hate and intimidation. You make Israel proud! 🇮🇱
— Prime Minister of Israel (@IsraeliPM) September 5, 2025
Anche il ministro spagnolo degli Esteri, dell’Unione Europea e della Cooperazione, José Manuel Albares, si era espresso per l’espulsione del team Israel sostenendo che fosse necessario inviare un “messaggio” a Israele , come è stato fatto con la Russia. Non possono continuare a partecipare alle competizioni sportive come se nulla fosse accaduto.