De Bruyne potrebbe essere lasciato più libero, è un calciatore che deve spaziare e inventare
DI SERGIO SCIARELLI - Conte scelga se lavorare per consentirgli prestazioni più soddisfacenti integrandolo gradualmente in meccanismi di gioco, oppure lasciargli maggiore autonomia

Mg Reggio Emilia 23/08/2025 - campionato di calcio serie A / Sassuolo-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Kevin de Bruyne
De Bruyne potrebbe essere lasciato più libero, è un calciatore che deve spaziare e inventare
La partita con il Pisa, squadra modesta ma ammirevole sul piano dell’impegno, ha evidenziato i punti deboli della nostra compagine, destinata comunque a giocare un ruolo di protagonista in Campionato e in Champions. Più che alcune situazioni di difficoltà di natura atletica, il confronto con una neo-promossa ha confermato le principali carenze o potenzialità, su cui lavorare. I punti principali riguardano, con notazioni ovviamente differenti, Di Lorenzo, Buongiorno e De Bruyne.
È pericoloso rinviare il discorso sul capitano del Napoli, che ha meriti straordinari per il passato ma non sembra in grado di assicurare tranquillità alla difesa. Questo non solo per riferirci ai due errori che hanno contribuito alla vittoria del Manchester e, per poco, non hanno rimesso in forse il risultato con i toscani. Altra tegola è l’ulteriore infortunio di Buongiorno, che sembra collezionare, alla stessa stregua, apprezzamenti generali e debolezze di tipo fisico ormai sfortunatamente strutturali.
Per De Bruyne il discorso è di tutt’altro tipo perché si tratta di un giocatore di classe internazionale, che incontra difficoltà, almeno al momento, ad inserirsi nel gioco della squadra. Calo di forma fisica o limiti di altro tipo? Noi siamo dell’idea che sbagliato è il ruolo o sono i ruoli a lui richiesti in questo inizio del campionato. De Bruyne è il classico giocatore che si esprime ai massimi livelli se lasciato libero di spaziare nell’intero campo di gioco e inventare “assist” per i compagni e occasioni personali di goal. Chiaramente questo impiego non è conciliabile con il minore apporto difensivo e con certi moduli di gioco, ma varrebbe la pena di tentarlo per una squadra con legittime ambizioni europee.
In questo caso l’allenatore deve porsi un dubbio di assoluta rilevanza per il futuro: lavorare per consentirgli un più soddisfacente standard di prestazione con l’integrazione graduale in meccanismi di gioco per lui preferiti oppure lasciandogli maggiore autonomia per puntare ad una squadra costruita intorno a lui. Si tratta una scelta strategica importante da cui potrebbero dipendere le “chance” di maggiore tranquillità competitiva.
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