Sofia Raffaeli: «Dopo le Olimpiadi ho vissuto dei travagli interiori. In futuro mi vedo come allenatrice»
La ginnasta a Repubblica: «Dopo Parigi ho avuto i miei bassi, succede a tutti gli atleti. La separazione da Claudia Mancinelli? Volevo cercare nuove strade».

Parigi (Francia) 09/08/2024 - Olimpiadi Parigi 2024 / ginnastica ritmica / foto Image Sport nella foto: Sofia Raffaeli
La ginnasta Sofia Raffaeli ha vinto ai Mondiali di ritmica a Rio de Janeiro la medaglia d’oro nel cerchio e il bronzo alla palla. L’intervista rilasciata a Repubblica.
Raffaeli: «Dopo le Olimpiadi ho vissuto dei travagli interiori. In futuro mi vedo come allenatrice»
Subito dopo la gara ha parlato della ginnastica italiana come di una grande famiglia…
«Lo è. Ci conosciamo tutti, ci vogliamo bene. Siamo un solo mondo: ritmica, artistica, aerobica. Tutti uniti dall’amore per questo sport così complesso sotto tutti i punti di vista».
Complesso è stato anche il suo ultimo periodo…
«Dopo Parigi ho avuto i miei bassi, succede a tutti gli atleti. Sono riuscita a ritrovare il filo, mi sento fortunata per questo. Non ho avuto infortuni importanti. Ho vissuto dei travagli interiori. Non è mai facile chiudere un ciclo, come quello che mi ha portata dagli esordi fino alla mia prima Olimpiade, e riaprirne un altro. Ritrovare gli stimoli, la determinazione, la voglia di dare tutto. Ci sono riuscita perché la ginnastica ritmica è la mia passione. Ne sono venuta fuori grazie alle persone che mi vogliono bene, alla mia famiglia, alla Federazione, alle Fiamme Oro».
Lei studia psicologia: è stata anche un po’ psicologa di sé stessa?
«In un certo senso. La forza l’ho trovata dentro di me».
Ha fatto notizia a inizio luglio la sua separazione dall’allenatrice Claudia Mancinelli: insieme avevate vissuto la gioia del bronzo olimpico. Cosa è successo?
«Dopo gli Assoluti, a giugno, ho sentito il desiderio di cercare nuove strade. La Federazione mi ha proposto di trasferirmi a Desio e mi ha messo a disposizione un pool di allenatori. Mi sono trovata subito molto bene, in un ambiente molto stimolante. È stata una decisione presa con tutte le parti coinvolte».
Nel suo futuro tecnico cosa vede?
«Tra pochi giorni incontrerò il presidente Facci e vedremo quale sarà la soluzione migliore. Mi piacerebbe tornare a Fabriano, la mia palestra di sempre. Il palazzetto non è il massimo, ha delle criticità strutturali, ma le persone che ci lavorano dentro sono più importanti di tutto il resto».
Nella sua vita ci sarà sempre la ginnastica ritmica?
«Sì, ne sono certa. Mi piacerebbe fare l’allenatrice. Anzi, già alleno alcune bambine. Trasferire la passione a chi è più giovane di te dà una soddisfazione unica».