Luisa Ranieri non solo diva da calendario Pirelli: «Adolescence? Luca mi ha detto: “non guardarla, ti distrugge”»

Intervista al Giornale: «Ho chiesto: niente nudo nel calendario. Ho due figlie adolescenti, i social sono il loro primo punto di riferimento: noi genitori possiamo fare il 30%». Parla anche della dislessia

Luisa Ranieri

Mc Roma 24/05/2023 - red carpet inaugurazione ‘Anantara’ / foto Mario Cartelli/Image nella foto: Luisa Ranieri

Luisa Ranieri non solo diva da calendario Pirelli: «Adolescence? Luca mi ha detto: “non guardarla, ti distrugge”»

Il Giornale – col bravissimo Marco Lombardi – dedica una pagina a Luisa Ranieri tra le nuove protagoniste del Calendario Pirelli. Un’intervista che tocca tanti temi. Innanzitutto il Calendario, realizzato dal fotografo norvegese Sølve Sundsbø, la sorpresa e il piacere di essere stata scelta. Con lei nel cast Adrja Ariona, Gwendoline Christie, Tilda Swindon, Isabella Rossellini, la designer Susie Cave, le modelle Eva Herzigova, Du Juan e Irina Shayk, la cantante FKA Twigs e l’ex tennista Venus Williams.

Luisa Ranieri racconta conta com’è andata, della sua condizione: «Niente nudo», ma poi parla di tanto altro.

Tornando al potere della parola: da bambina eri dislessica.
«Inizialmente è stata una difficoltà, poi si è trasformata in un modo creativo di affrontare la realtà. Ho imparato a leggere il mondo in maniera meno convenzionale. E, paradossalmente, proprio la parola che mi metteva in difficoltà, è diventata il mio strumento più potente».

The Cal (il calendario Pirelli) quest’anno mostra donne di età diverse.
«E questo è fondamentale. Una volta la carriera per un’attrice finiva a 45 anni, la mia esperienza significa che qualcosa sta cambiando. Ho vissuto la mia evoluzione: maternità, maturità, consapevolezza. E oggi sono nella mia stagione più bella, quella della sensualità senza paura e senza competizione».

Luisa Ranieri: «ho chiesto espressamente che non ci fosse nudo nel calendario»

Com’è essere madre di due figlie adolescenti?
Luisa Ranieri: «È durissima. I social oggi sono il loro primo punto di riferimento: noi genitori possiamo fare il 30%. Il resto è uno tsunami di immagini e messaggi che le travolge. Io cerco di dare l’esempio e per questo ho chiesto espressamente che non ci fosse nudo nel calendario. Anche se artistico, non mi sentivo di farlo per rispetto verso di loro. E non uso filtri su Instagram, proprio perché voglio mostrare la realtà».

È com’è la generazione di “Adolescence”?
«Confesso: non ho visto la serie, Luca mi ha detto: “non farlo, ti distrugge”. Io ho paura di quel dolore, lo vivo già nel quotidiano. Vedo come i ragazzi si nascondono dietro uno schermo, come i rapporti sono sempre più virtuali. Sono terrorizzata. Parlo alle mie figlie di femminicidi, anche se è doloroso. Ma è necessario, devono averne coscienza: il pericolo c’è e non possiamo ignorarlo. L’età media degli aggressori si è abbassata, stiamo sbagliando qualcosa, tutti. Non educhiamo alla frustrazione, non insegniamo ai ragazzi che non si può avere tutto. E dobbiamo lavorare sul rispetto delle donne anche dentro casa». 

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