Sarri ancora recrimina per i calciatori che Adl non gli comprò, Conte senza Kvara venduto a gennaio ha vinto lo scudetto

La differenza di leadership e di professionalità sta tutta nella risposta a eventi imprevisti: il leader si assume responsabilità, il comprimario accampa scuse né rosica

Conte De Canio Sarri

Db Milano 06/10/2019 - campionato di calcio serie A / Inter-Juventus / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Antonio Conte-Maurizio Sarri

Sarri ancora recrimina per i calciatori che Adl non gli comprò, Conte senza Kvara venduto a gennaio ha vinto lo scudetto

Certo che uno che non sa fare il pane con la farina che ha, diciamo Sarri per esempio, ma vale in qualsiasi campo e in qualsiasi professione dove sia richiesta una certa dose di leadership, può solo rosicare. E infatti ancora ci rompe le palle con i suoi 91 inutilissimi punti, col suo calcio irripetibile che uno dice, beh, se sai fare solo quello e il momento è passato, vai a scaldare una panchina alla Floridiana e non ci scocciare. E invece è ancora lì a ricordare che il paparino cattivo non gli comprava i giocatori da 18 milioni. Non oso immaginare quanto piangerà adesso che Lotito manco a zero glieli può prendere i giocatori, ma è una divagazione, giusto per sorridere un po’. Certo, Adl gli vendette Higuain “El Gordo”, ma a fine stagione, mica a gennaio con la squadra prima in classifica come ha fatto quest’anno con Kvara e senza uno straccio di rincalzo.

La differenza di leadership e di professionalità sta tutta nella risposta ad eventi imprevisti, agli accidenti e ostacoli che la vita ti para davanti. Il leader si assume le responsabilità, fa ricorso a tutte le proprie risorse professionali, intellettive e di studio e si riorganizza, motiva il proprio gruppo di lavoro, sia uno spogliatoio, una redazione, un reparto di una fabbrica. L’inetto accampa scusa, cerca alibi e rosica, ad anni di distanza ancora spappola senza aver capito che Napoli, non solo il Napoli, ha ormai messo in archivio quell’esperienza, è il passato che non torna. Complici una coppa Italia, due scudetti, chiaro, ma soprattutto una società entrata di prepotenza nell’élite calcistica italiana, grazie soprattutto alle capacità imprenditoriali del tanto vituperato De Laurentiis.

A Sarri e a tutti quelli che guardano il futuro con gli occhi fissi sullo specchietto retrovisore, dedico questo meraviglioso pezzo interpretato dagli australiani Little River Band.

 

 

Correlate