Sainz: «Un demone mi diceva di fare a pezzi la Ferrari, ma il mio angelo custode era più potente»

Al podcast High Performance, sulla separazione col team di Maranello appresa alla vigilia della stagione 2024: «Tutti abbiamo dentro di noi un angelo e un demone, dovevo il mio impegno alla squadra e a me stesso»

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Manila Bay (Singapore) 17/09/2023 - gara F1 / foto Imago/Image Sport nella foto: Carlos Sainz ONLY ITALY

Carlos Sainz è tornato a parlare della separazione con la Ferrari al termine della stagione 2024 di Formula 1. Il pilota spagnolo apprese alla vigilia dello scorso campionato (era inizio febbraio) che avrebbe “fatto spazio” a Lewis Hamilton una volta finito il Mondiale. Una notizia che lo destabilizzò, ma che lo spinse allo stesso tempo ad aumentare il suo livello di prestazioni. Il figlio d’arte madrileno, oggi alfiere della Williams, si è soffermato sull’argomento al podcast High Performance.

Sainz e l’addio alla Ferrari

«In quanto pilota con un ego smisurato avrei potuto fare a pezzi la Ferrari l’anno scorso. Magari diventando un po’ politico o un’infezione all’interno della squadra. Ho vissuto un conflitto interiore. Tutti abbiamo dentro di noi un angelo e un demone. E il mio demone mi parlava, mi diceva che c’erano tante cose da dire o fare», ha esordito Sainz.

Alla fine, però, ha prevalse la parte buona. «Il mio angelo custode in quel momento era più potente e mi disse: ‘Non essere quel tipo di persona, devi essere professionale, devi essere quello che darà tutto per la squadra fino all’ultima gara”», ha rivelato Carlos.

E così fu. Tant’è vero che lo spagnolo diede un contributo importante affinché il team di Maranello potesse giocarsi il titolo costruttori fino alle battute finali. «Io dovevo loro il mio massimo livello professionale e un buon anno, senza incendiare l’ambiente. Lo dovevo alla squadra ma anche a me stesso», ha concluso l’iberico.

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Ferrari, per Vigna il futuro di Vasseur non è una priorità. Turrini: “Inquietante, non funziona così”

Altro weekend, ennesimo appuntamento al di sotto delle aspettative per la Ferrari nella stagione 2025 di Formula 1. In Gran Bretagna – sul circuito di Silverstone – il team italiano ha salvato la faccia solo grazie al quarto posto ottenuto dal padrone di casa Lewis Hamilton.

Se da un lato è vero che il Cavallino Rampante ha conservato il secondo posto nel Mondiale costruttori, addirittura riuscendo a distanziare le ancora più deludenti Mercedes (3a) e Red Bull (4a), dall’altro si tratta di un bilancio che non può bastare per guardare avanti con ottimismo. Lo sostiene anche Leo Turrini, che a margine del fine settimana britannico ha fatto il punto della situazione in casa Maranello.

Turrini fa il punto in casa Ferrari

“Uno spirito aziendalista potrebbe segnalare che il secondo posto tra i costruttori è più solido. Ma poi? Va bene così? No, non va bene. Non può andare bene”, afferma Turrini sul suo blog Profondo Rosso.

Il noto giornalista ci ha tenuto a soffermarsi inoltre su un tema non strettamente legato alle vicende di pista: il futuro di Frederic Vasseur, ancora incerto nonostante il contratto del manager francese scadrà a fine anno.

Aggiungo che ho trovato curiosa la frase pronunciata ieri nel paddock inglese da Benedetto Vigna, l’amministratore delegato della casa di Maranello. A chi gli chiedeva lumi sul futuro di Fred Vasseur, che ha il contratto in scadenza, il manager ha risposto grosso modo: abbiamo tempo per pensarci. Inquietante, a mio parere”, sottolinea.

Poi il Turrini entra nel merito delle sue considerazioni scrivendo: “No. Non funziona così, in F1. Le scelte su programmi e persone debbono arrivare con lungimirante anticipo. Personalmente non credo nella logica “calcistica” dei ribaltoni, ma mi permetto di insistere. Se i vertici Ferrari hanno fiducia in Fred, ne garantiscano pubblicamente la permanenza a capo della Gestione Sportiva. Se la fiducia l’hanno persa, agiscano di conseguenza. Grazie”.

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