L’unico modo per contrastare Sinner è l’imprevedibilità. Altrimenti è solo dolore (Guardian)
"La zona di comfort di Sinner è il posto più scomodo del tennis professionistico. Sinner colpirà pulito, veloce, forte per tutto il pomeriggio. Alcaraz ha una soglia del dolore altissima"

Italy's Jannik Sinner eyes the ball as he plays against Spain's Carlos Alcaraz during their men's singles final tennis match on the fourteenth day of the 2025 Wimbledon Championships at The All England Lawn Tennis and Croquet Club in Wimbledon, southwest London, on July 13, 2025. (Photo by HENRY NICHOLLS / AFP) / RESTRICTED TO EDITORIAL USE
“Sciare insegna equilibrio, flessibilità e resistenza, ma soprattutto insegna fiducia. C’è un momento in ogni scivolata, prima che entri in gioco l’attrito, in cui il corpo è praticamente in balia della polvere e della fisica. E i più grandi sciatori imparano che è quello il momento di mantenere la calma. Quando senti di cadere, continua a cadere. Quando senti di essere sull’orlo del disastro, continua ad andare avanti”. E dunque eccoci qua, scrive Jonathan Liew sul Guardian: “Tre match point contro Alcaraz. Alcaraz salva il primo match point. Salva il secondo. Il livello di rumore sta salendo al culmine. Quando senti di cadere, continua a cadere”. Dopo il trauma del Roland Garros ecco il trionfo a Wimbledon. E’ stato lo sci? Certo, scrive l’editorialista del Guardian. E anche un barattolo di caramelle gommose.
L’aneddoto l’ha raccontato Darren Cahill. Uscendo dal Roland Garros “mentre esce dalla sala giocatori per salire in macchina, Sinner si ferma davanti a un grosso barattolo di caramelle gommose lasciato all’uscita. La maggior parte dei giocatori ci passa davanti senza problemi per rispetto verso il proprio nutrizionista. Alcuni ne prendono una o due come dolcetto o souvenir. Sinner prende l’intero barattolo. Lo porta fuori sottobraccio. Dopodiché, le distribuisce allegramente alla sua squadra. Fu in quel momento che Cahill capì che sarebbe andato tutto bene”.
Ora il retropensiero, a posteriori, è che Sinner abbia perso quella partita per non perderne più. Rendendosi irraggiungibile se non ai colpi di genio. Ecco il pattern. Il Guardian scrive che “gli unici giocatori che lo hanno battuto nell’ultimo anno sono Alcaraz, Alexander Bublik, Andrey Rublev, Daniil Medvedev, e ciò che hanno tutti in comune è una certa imprevedibilità, al limite del mutevole. Portate Sinner fuori dalla sua zona di comfort e avrete una chance da campione. Perché ciò che costituisce la zona di comfort di Sinner è forse il posto più scomodo in cui si possa esistere nel tennis professionistico. Sinner colpirà pulito, veloce, forte e lo farà per tutto il pomeriggio. Sinner ti porta in un tunnel di dolore, al punto che inizi a disperare di vedere mai la fine, forse addirittura di non vedere mai una fine”.
“Alcaraz ha una soglia del dolore più alta della maggior parte delle persone”, con il suo “tennis ai confini del mondo, commovente, tennis come dialogo. Uno dei motivi per cui penso che gli piaccia così tanto l’erba è che gli restituisce qualcosa. Lui la calpesta e l’erba risponde, e in un modo leggermente diverso ogni volta”. Invece quello di Sinner è “tennis come guerra, tennis come intimidazione, tennis come fine di una discussione”.