Per Mourinho in Nazionale Gravina deve imbastire un’operazione alla Conte, con gli sponsor (Corsport)
Quell'operazione la imbastì Tavecchio. Gravina ha 2,5 milioni di budget, per richiamare José dal Bosforo deve imbastire un maxi-affare

Mg Reggio Emilia 03/12/2023 - campionato di calcio serie A / Sassuolo-Roma / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Jose’ Mourinho
Per Mourinho in Nazionale Gravina deve imbastire un’operazione alla Conte, con gli sponsor (Corsport)
Il Corriere dello Sport torna sull’idea lanciata da Dagospia: Mourinho alla guida della Nazionale. L’unica idea sensata circolata nelle ultime 24 ore in cui siamo stati immersi – e ancora lo siamo – tra Gattuso, Cannavaro e De Rossi.
Scrive il Corriere dello Sport:
Dagospia, a proposito di motivatori, ha lanciato la suggestione Mourinho, sotto contratto sino al 2026 con il Fenerbahce. L’idea avrebbe un senso, la fattibilità è altamente improbabile. Servirebbe un ingaggio super che la Figc, maneggiando anche soldi pubblici, non può permettersi. Gravina ha un budget di circa 2,5 milioni. Gli ultimi dodici mesi di stipendio lasciati sul tavolo da Spalletti, che firmerà nei prossimi giorni la risoluzione consensuale. Un precedente esiste e risale al 2014, gestione Tavecchio, quando la Federazione riuscì a ingaggiare Antonio Conte, fuggito dalla Juve. Il sostegno esterno degli sponsor permise di alzare la posta per l’ingaggio e mettere sotto contratto l’attuale campione d’Italia del Napoli. Per convincere José a lasciare il Bosforo e tornare in Italia andrebbe allestita un’operazione mostruosa. Ct oggi significa cercasi tecnico. Evitare perditempo e numeri anonimi.
Dagospia lancia Mourinho alla guida della Nazionale (ora stiamo con Gattuso favorito)
Anche Dagospia, come noi, soffre nel vedere la Nazionale agonizzante. Tra Gattusi, Cannavaro, De Rossi (la i finale già c’è) che si rincorrono, ecco un’idea che porta una ventata di brio: José Mourinho allenatore della Nazionale italiana.
Scrive Dagospia:
Ma davvero l’Italia del calcio deve affondare con padre Pioli o con il cavallo di ritorno di Roberto Mancini che scappò dalla Nazionale un giorno di mezza estate per i petroldollari sauditi? Come dicono gli americani, “quando sei in difficoltà, rilancia più forte”. E allora perché non affidare gli azzurri a quell’istrione di José Mourinho, il più italiano di tutti (d’altronde se il Brasile chiama Ancelotti perché non possiamo rivolgerci a un portoghese?)
Non solo, aggiungiamo noi, l’Inghilterra ha in panchina il tedesco Tuchel. Sì qualcuno ha protestato ma poi è finita lì.