Il Napoli pareggia 2-2 col Genoa. Quanta euforia istituzionale fuori luogo. Il Napoli subisce due gol di testa. E ora rischia

Napoli, altro che bus scoperti: occhio che la festa può trasformarsi in melodramma
Lo sport è questo. Non è finita finché non è finita. Nel bene e nel male. Bisogna sapere che cosa serve per vincere. E se non lo sai, finisce che perdi. Nel modo più beffardo. Se si comincia ad addobbare la culla prima che nasca il bambino, poi si va incontro a brutte sorprese. Non è questione di scaramanzia, è questione di conoscenza dello sport. Ci sono venuti in mente tutti partecipanti alle riunioni istituzionali per l’organizzazione della festa scudetto. Un bus scoperto, anzi due. Comprendiamo di più gli ambulanti che hanno cominciato a sfoderare le magliette col quarto tricolore, almeno lo hanno fatto per raggranellare qualcosa di soldi. Ci viene da chiederci perché a Napoli le feste sembrano essere più importanti delle vittorie. E alla fine ci si confonde. Si può festeggiare solo se si vince. Ma per vincere nello sport bisogna sudare fino alla fine. Per saperlo basta aver partecipato nella propria vita almeno a un torneo di calcio-balilla.
Tutto questo preambolo per ricordare che il Napoli ha pareggiato 2-2 in casa col Genoa. E poiché l’Inter a Torino ha vinto, ora agli uomini di Conte resta solo un punto di vantaggio. Bisognerà battere sia il Parma sia il Cagliari. Altrimenti la festa si trasformerà in un melodramma.
Il Napoli ha giocato più partite stasera. Il primo tempo è stato da lune storte. Antonio Conte si sarà ricordato di quella papera di Buffon in Juve-Lecce che rimise in discussione il primo scudetto da allenatore alla Juventus. Il Napoli sembrava ed era bloccato. Paralizzato. Ha perso Lobotka praticamente subito, evidentemente non era guarito con la caviglia. Al suo posto Gilmour. Lune storte anche prima del pareggio del Genoa alla rete del vantaggio di Lukaku (ancora lui!). Prima, i rossoblù avevano colpito anche una traversa. Il Genoa di Vieira ci ha messo del suo. Ha giocato a tutta ed è giusto così.
Nel secondo tempo, il Napoli si è svegliato all’improvviso con un grandissimo gol di Raspadori che ha stoppato da fuoriclasse l’assist di McTominay, e poi di sinistro ha battuto Siegrist sul suo palo. È stato il momento migliore del Napoli che ha sfiorato il terzo gol. Il Genoa, però, non si è mai arreso. E ha pareggiato. Di testa come il primo gol. Non sappiamo se era mai accaduto che il Napoli subisse due gol di testa nella stessa partita. Fatto sta che è successo. Prima da Ahanor e poi da Vasquez al minuto 84. È calato il gelo sul Maradona.
Guai a giocare con la vittoria, guai a vendere la pelle dell’orso prima di averlo ammazzato. Poi, si finisce così. Si finisce male.