Le penultime lettere di Mario Rui n. 7 / Conte si è dimostrato un vero napoletano, si è saputo arrangiare
Questa lotta scudetto sembra in tressette a perdere, al nord lo chiamano ciapa no. Anguissa ieri partitone. Vi abbraccio signora Lucia

Mg Parma 18/05/2025 - campionato di calcio serie A / Parma-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Antonio Conte
Le penultime lettere di Mario Rui n. 7
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Cara, carissima, signora Lucia, ma voi non eravate quella che allo stadio non riesce più ad andarci da vent’anni o anche più? Perché – parole vostre – non reggete lo stress, la tensione, il fastidio della prossimità delle altre persone. Due sono le cose, o mentite, magari per superstizione, o per discrezione, per timidezza; oppure, più semplicemente, avete cambiato idea. Io, ieri sera, vi ho vista chiaramente al Tardini, eravate seduta – ben mimetizzata – nel posto dietro lo scrittore (grandissimo tifoso del Parma) Paolo Nori. Nori se vi avesse vista, avrebbe detto: «Si chiama Lucia questo romanzo». Vi ho riconosciuta perché ero poco distante ma devo farvi i complimenti, eravate camuffata benissimo. Il cappello con visiera, colore neutro, la sciarpa del Napoli mimetizzata con un foulard giallo (quello che vi avevamo regalato per un Natale), gli occhiali da vista oscurati, lo sguardo fisso davanti a voi, emozionalmente imperturbabile.
Come avete fatto? Siete stata in religioso silenzio durante tutta la partita. Io non riesco, nemmeno mi mimetizzo più, tanto mi scoprono subito. Che ne pensate signora Lucia, lo vinciamo? Avete immaginato anche voi come me che sembra una sorta di tressette a perdere? O come dicono al nord, el ciapa no. Ieri sera, ma già da qualche settimana, sembra che entrambe le contendenti facciano di più per non vincerlo che il contrario. Errori, ingenuità, stanchezze, tensioni, nervi a fior di pelle. Due partite, quattro allenatori espulsi su quattro. Di Conte ne ero certo, ammonito troppo presto, non avrebbe resistito.
Il Napoli è stanco e teso, ma è normale, e poi le molte assenze. Conte in questo si è dimostrato un vero napoletano, si è saputo arrangiare, si è arrangiato bene, specie da gennaio in avanti. Lucia, ieri sera, alcuni dei nostri un pochino spenti, per esempio Lukaku leggermente sottotono, Politano al limite della resistenza, Gilmour spento. Invece Scott, altro che affaticamento muscolare è sempre all’altezza della situazione. E Zambo? Ieri sera partitone, il numero che ha fatto meritava il gol. Tre pali, però – e io lo so bene, una stagione ne prendemmo una trentina tra pali e traverse – non sono sfortuna, sono anche figli di poca tranquillità, di approssimazione, di avere fretta. Zambo fa il numero ma poi deve tirare subito in scivolata. Politano sbaglia un cross che sarebbe stato più utile. Su Scott, invece, è stato bravo il portiere.
A proposito di Meret, ma che vogliono da questo ragazzo, ieri sera ha salvato altri due gol, anzi tre se consideriamo anche l’uscita bassa in area piccola del primo tempo. Durante l’intervallo ho scritto a Di Lorenzo: «Giova’, tieni duro, non mollare un centimetro di fascia», mi ha risposto «Mario, ma perché non vieni tu?». Magari. Naturalmente, ai due vantaggi dell’Inter si è fatto vivo l’insopportabile Pasquale, la seccia, ve lo ricordate? E, come se non bastasse, all’episodio del rigore mi ha scritto: «Guarda che Doveri va al Var e non lo dà». Embè, io prima o poi lo uccido, come Vasco con Alfredo. Mercoledì sera volete cenare con noi? Meglio non rischiare giovedì o venerdì, che non si sa quando si gioca. Fatemi sapere, vi abbraccio.
Vostro Mario.