La Coppa dei Campioni del 1955, Reims-Milan durò due ore e venti perché nessuno segnava
In finale il Reims fece tremare il Real Madrid. L'unico superstite di quella partita a So Foot: «Stavamo vincendo 2-0, sfiorammo il 3-0». Poi finì 4-3 per il Madrid.

La Coppa dei Campioni del 1955, Reims-Milan durò due ore e venti perché nessuno segnava
L’ex calciatore del Reims, Robert Siatka, è l’unico superstite della primissima finale di Coppa Campioni, giocata tra il piccolo club francese e il Real Madrid il 13 giugno 1956. Oggi a 90 anni (saranno 91 a giugno) l’ex calciatore ha rilasciato alcune dichiarazioni a sofoot.com, ricordando quell’epica gara conclusa sul 4-3 per gli iberici.
Siatka ricorda Real Madrid-Reims, prima finale di Coppa Campioni
Di seguito un estratto della lunga intervista:
«Fu un evento eccezionale. Era il primo, quindi eravamo davvero molto felici di essere lì. Eravamo abituati alle grandi partite e lì ci trovavamo ad affrontare i migliori club d’Europa, sapevamo che non potevamo prendere la cosa alla leggera. Sapevamo che questa coppa avrebbe fatto la storia, era ovvio, il formato era buono. La Coppa dei Campioni d’Europa era più lunga e comprendeva più nazioni, il che ci consentiva di viaggiare, era bello. Nella semifinale del 1955, contro il Milan, giocammo due ore e mezza (in realtà due ore e 18 minuti, ndr) perché qualcuno doveva segnare un gol. Alla fine, 50.000 spettatori sono rimasti per un quarto d’ora ad applaudirci. Non avevano mai visto niente di simile in vita loro, e nemmeno noi.
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È stato sensazionale! Noi facciamo questo lavoro per il pubblico, ci è piaciuto molto quando gli spettatori applaudivano quando mandavamo la palla nell’incrocio dei pali. Fu un evento senza precedenti, non era mai esistito in Francia. Fu l’inizio della televisione, una delle prime partite di calcio trasmesse nel nostro Paese. Tutti i negozi che vendevano televisori li avevano messi in strada e ovunque in Francia c’erano 50, 100, 200 persone davanti a questi apparecchi. A Parigi ho delle foto in cui se ne vedono ancora di più sui Grands Boulevards. E al Parco dei Principi c’era un’atmosfera fantastica, i francesi erano dietro di noi. Tutti lo ricorderanno per sempre: abbiamo lasciato il segno in una generazione.
Eravamo in vantaggio per 2-0 e sfiorato il 3-0. Se l’avessimo fatto, il Real Madrid non si sarebbe ripreso e invece abbiamo perso perché siamo stati sfortunati, lo dico sinceramente. Li abbiamo fatti tremare a lungo davanti ad una squadra che aveva Di Stefano e Gento. Nel secondo tempo eravamo in vantaggio per 3-2, ma il Real ha segnato due volte e abbiamo perso. Onestamente, meritavamo di vincere. Quel giorno siamo stati migliori del Real Madrid, li abbiamo mangiati. Ovviamente è la più grande delusione calcistica della mia vita. Per me, la possibilità di vincere la prima Coppa dei Campioni è stata la più grande impresa possibile».