Dal secondo gol del Genoa non parli più, guardi nel vuoto
Non ti prenderò in giro dopo la catastrofe emotiva. Hai il muso più lungo di quello di Raspadori quando l’arbitro non gli fischia un fallo.

Ni Napoli 11/05/2025 - campionato di calcio serie A / Napoli-Genoa / foto Nicola Ianuale/Image Sport nella foto: gol Johan Vasquez
Dal secondo gol del Genoa non parli più, guardi nel vuoto
Lo ammetto sono la fidanzata che mentre guardi Napoli Genoa in religioso silenzio, passa il tempo a commentare i tagli dei capelli dei calciatori.
Però adesso basta. Non ti prenderò in giro dopo la catastrofe emotiva che ho visto dipingere sul tuo volto dopo questa partita. Da allora non parli più, guardi nel vuoto e hai messo in loop sul telefono il replay del secondo goal del Genoa .
Lo so.
Hai il muso più lungo di quello di Raspadori quando l’arbitro non gli fischia un fallo.
Il pareggio del Napoli contro il Genoa ti ha devastato più della volta in cui ti hanno spoilerato il finale di Gomorra.
Guardi il pavimento e ogni volta che nomino il divano, ti viene un tic all’occhio destro.
E io? Io, che sono la tua dolce metà ma anche l’incubo di ogni capello calcistico fuori posto, oggi sono qui per dirti: ce la faremo
Sì, anche se abbiamo pareggiato contro un gruppo di calciatori che sembrano usciti da un casting fallito per un videoclip trap .
Tu lo sai: odio il calcio ma
mi sono fatta una carriera da opinionista casalinga:
– “Ma Meret si pettina con l’aspirapolvere?”
– “Billing o è un supereroe o ha un parrucchiere che odia l’umanità.”
– “Ngonge con quei baffetti sembra uno zio di terzo grado che fa il cameriere nei matrimoni.”
Ma oggi no, anch’io posso essere sensibile sai …Oggi metto da parte le recensioni estetiche.Perché oggi devo salvare la tua anima calcistica.
Caro amore mio super tifoso del Napoli, pensa a questo:
Abbiamo pareggiato , sì. Ma contro chi?
Contro una squadra che in panchina sembrava ospitare un rave anni ’90.
Gente con calzettoni scesi, rasature alla “mi sono svegliato tardi” e tagli che definire “creativi” è un’offesa alla geometria.
Uno di loro – lo sai, quello con l’acconciatura a metà tra paletta di gelato e cactus da salotto – si è buttato in area con più teatralità di un attore di quella soap turca che guarda mia cugina il giovedì.
Ma amore mio, il Napoli è molto di più di un pareggio.
Non è finita.
Come dice il barbiere ogni volta che ti fa una zeppata in testa, i capelli crescono (a volte anche male, ma questo è un altro discorso), e tu devi tornare a crederci.
Rimetti la maglia, prepara la sciarpa, e torna sul divano a gridare “Forza Napoli” anche se Anguissa si presenta ancora con quella rasatura che sembra fatta con un tagliaerba.
Quindi su col morale, rimetti la faccia da guerriero quella che fai, per intenderci, quando finisce la Nutella ed io non voglio ricomprarla perché ci tengo alla linea e torna a crederci…
Io sarò con te
Amore mio, so che stai male. Lo so perché ieri sera dopo la partita ti sei chiuso in bagno e hai mormorato parole tratte dal dialetto dei bassifondi medievali.
Ma dobbiamo crederci ancora perché il Napoli si ama a prescindere
Anche quando pareggia.
Anche quando compete con dei calciatori con la permanente.
Non essere amareggiato e grida insieme a me: “forza Napoli sempre e comunque”.