Ti amo ma ci sono limiti. E uno di questi è la domenica con la Roma, il Napoli e i tuoi amici dal rutto libero

Diario di una fidanzata – Vederlo sul divano, con gli occhi spiritati a tifare Roma, è troppo. Me ne sono uscita
“Ti amo, ma oggi tifo per la solitudine”
Se pensate che l’amore possa resistere a tutto, vi sbagliate…evidentemente non avete mai visto una ragazza alle 15 di una domenica pomeriggio, con la piega rovinata dal nervoso e il telefono in mano pronto a googlare “come si disattiva Dazn da remoto”.
Tutto è iniziato con un “amore, oggi ci rilassiamo, dai restiamo a casa, magari invitiamo qualche amico”, con l’innocente faccia di chi ha già organizzato una rimpatriata con i suoi ex colleghi di Roma, che improvvisamente ti piombano in casa e si impossessano del tuo divano.
In quel momento si consuma il vero crimine passionale.
Ore 15 Inter-Roma. O forse, Roma-Inter, ma i dettagli geografici non contano quando lui comincia a tifare Roma. Io sbianco, ma come serate intere a litigare con questi quattro scappati di casa su whatsapp e ora ti senti un lupacchiotto?
“Eh sì, ma se la Roma vince, il Napoli può salire in classifica e magari superare definitivamente l’Inter. Sarebbe strategico!”
Strategico? Ha usato la parola strategico per giustificare un tradimento sportivo multiplo.
Allora mi posso davvero aspettare di tutto da quest’uomo…
Così iniziano le macumbe per gufare l’Inter con l’entusiasmo gridando: “È un momento importantissimo, questa vittoria ci serve, lo capisci!!” mentre io lo guardo con l’occhio di chi sta rivalutando il concetto di “importantissimo” nella nostra relazione e mentre continuo a sentire urla tipo “DAJE…FORZA…”come se avesse soldi su ogni gol segnato. La Roma vince. Lui esulta. Infine parte un coro: Grazie Roma … Io lo fisso senza dire nulla.
Poi rompo il silenzio: “Esco”, lui ingoia la saliva con la faccia di chi non sa cosa fare.
Continuo : “Oggi scelgo la solitudine. Non perché non ti amo, eh. Ti amo eccome, forse anche troppo. Amo perfino quel tuo modo assurdo di storpiare le canzoni per renderle calcistiche. Ma ci sono limiti. E uno di questi è la domenica con la Roma, il Napoli e i tuoi amici dal rutto libero”.
Perché quello che dovrebbe essere il mio fidanzato, dalle 14.55 in poi di oggi non è più un essere umano. È una specie di sciamano impazzito, un ultras sotto acido. È entrato in modalità “telecronaca interiore”, parla con l’arbitro, lancia maledizioni a gente che vive a 800 km di distanza, e giura davanti a Dio, alla Madonna e al nonno che “se oggi vinciamo, smetto di fumare” bugia numero 83 della stagione.
È proprio in quel momento che guardandolo seduto in tuta sul divano, con gli occhi spiritati, il caffè in mano, capisco che ho bisogno di andarmene. Di ritrovare me stessa. Di ricordarmi che esiste un mondo là fuori, dove le persone non urlano “rigore netto!” a ogni respiro.
E così, con un sorriso dolce ma fermo, prendo la borsa e annuncio:
“Vado a fare una passeggiata.”
Lui mi guarda distrattamente, con la faccia impaurita.
“Va bene amore, magari questa tua uscita porta fortuna.”
Esco, libera, respirando l’aria fresca e silenziosa, sapendo che per le prossime due ore non dovrò ascoltarlo insultare l’allenatore, inveire o lanciare cuscini in aria.
Rientro, la partita Napoli Torino ormai è finita , lui mi salta addosso gridando:
“Biscottina mia, Scottino ne ha fatti due, ora si festeggia sul serio”. Che dire Forza Napoli sempre e comunque.