La Gazzetta scrive che le indicazioni ad alta voce un po’ partiranno nello spogliatoio e un po’ spaccheranno il cielo di Como

La Gazzetta dello Sport analizza la sfida di domenica contro il Como, una partita fondamentale dopo i pareggi riportati dalla squadra di Conte, soprattutto in vista dello scontro diretto con l’Inter.
Conte dovrà far fronte ai numerosi stop, alle assenze e alla panchina corta e lo farà al solito modo, imprevedibile, considerando di cambiare in corsa il modulo
“Il Napoli che a mezzogiorno e mezzo se ne va a spasso sulle rive del lago, sa che esistono matrimoni che sono da fare: per esempio combinare a partita in corsa un modulo con l’altro, lasciarsi contagiare dalle proprie conoscenze emettersi in condizione di scivolare dal 3-5-2 al 4-3-3, portando semmai Spinazzola da quinto di sinistra appena un pochino più in là di Buongiorno, lasciando che il terzetto di centrocampo resti immutato e si goda Politano in alto, con Raspadori che gli fa il controcanto sul lato opposto. Però forse questo è solo un terribile giochino dei tempi moderni, un virus che s’è intrufolato nel leggìo di chi esibisce un gergo 3.0″.
Leggi anche: Il Napoli sta diventando un lazzaretto: stop anche per Mazzocchi, lesione distrattiva del muscolo soleo
Con Conte sarà un po’ come essere a Coverciano continua ls Gazzetta, co n una squadra in continua evoluzione anche durante i 90 minuti, mentre il tecnico la guiderà dalla panchina
“Tanto poi le indicazioni ad alta (?) voce un po’ partiranno nello spogliatoio e un po’ spaccheranno il cielo di Como: a bordo campo, ci pensa Conte, modalità joystick, a raccontare dove spostarsi, come interpretare, se lasciare che Di Lorenzo resti nella linea a cinque o se invece deve allargarsi, per favorire Spinazzola e spingerlo ad “abbassarsi” e tenere Politano su, per andare dentro al campo con il suo sinistro che sa far male, arrivare a Raspadori o a Lukaku o a McTominay che intanto va a riempire l’area. E sembrerà di stare a Coverciano, provincia di Como-Napoli”.