Il quotidiano: “Rischiamo di non proteggerlo da pressioni inutili. Siamo sicuri che lo meriterebbe più di Marcell Jacobs o di Gianmarco Tamberi?”

Si è parlato in questi giorni del possibile portabandiera dell’Italia alle Olimpiadi che si terranno quest’estate. Il tre volte oro dei tuffi Klaus Dibiasi, parlando alla Gazzetta dello Sport, ha messo Sinner tra i candidati. Il tennista azzurro è reduce da una serie di successi che lo hanno portato a diventare numero 2 del mondo. Però non bisogna dimenticare che ci sono altri sportivi che forse lo meriterebbero di più in questo momento delle loro carriere.
Fare da portabandiera, poi, è un’ulteriore pressione di cui Sinner non ha bisogno.
Non c’è bisogno di caricare Sinner di ulteriore pressione
Lo scrive “Il Giornale“:
Jannik Sinner è uno splendido ragazzo, un atleta meraviglioso e un patrimonio nazionale. Per cui il giovane va ascoltato, l’atleta seguito, il patrimonio protetto. Avanti così rischiamo però di non adempiere al dovere collettivo principale quando si è alle prese con sportivi e campioni di valore assoluto come lui: quello, appunto, di proteggerli dalle troppe pressioni inutili, soprattutto se in salsa nazionalpopolare. Esaltarne ogni respiro, locuzione, frase, pensiero come avvenuto ultimamente può sembrare, anzi è, eccessivo; anche se certe sue riflessioni restano profonde e inaspettate tanto più se a pronunciarle è un giovane della sua età. Applaudirlo per quel che dice però non gli crea extra pressioni. Discorso diverso se, da qui ai Giochi, con Monte Carlo, Internazionali d’Italia, Roland Garros e Wimbledon ancora da affrontare, senza contare il torneo a 5 cerchi, carichiamo addosso a Sinner anche il peso di un eventuale ruolo da portabandiera.
Ci sono atleti in lista che forse meriterebbero di più di essere portabandiera
Siamo sicuri che Sinner dopo l’Open d’Australia e il numero due o uno Atp meriterebbe di fare il portabandiera ai Giochi? Siamo sicuri che lo meriterebbe più di Marcell Jacobs, l’azzurro che tre anni fa a Tokyo ci regalò una gioia che mai nessun italiano avrebbe mai osato pensare di poter vivere? Siamo sicuri che meriterebbe più di Gianmarco Tamberi che il sogno olimpico vide spezzato a pochi giorni dai Giochi di Rio, andandosi a prendere l’oro del salto in alto cinque anni dopo? O che Jannik lo meriti più di Gregorio Paltrinieri con le sue vittorie olimpiche e mondiali e una costanza che dura da quasi quindici anni in uno degli sport più logoranti in assoluto?
Per fortuna e per il momento ci ha pensato il presidente del Coni Giovanni Malagò a riportare un po’ d’ordine sul tema:
«Il mondo dello sport apprezza» ha detto «che ci sia una regola non scritta che chi ha vinto un oro olimpico rappresenti il Paese. Ma non sottovalutate e dimenticate che ci sono anche i portabandiera della cerimonia di chiusura». Questione
chiusa. Fino al prossimo Open.