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D’Aversa va oltre Juric, una bella testata a Henry: in Italia l’allenatore si sente il giustiziere della notte

Comportamento vergognoso del tecnico del Lecce che in tv è persino convinto di avere ragione. Quando una squalifica esemplare? Il precedente di Delio Rossi

D’Aversa va oltre Juric, una bella testata a Henry: in Italia l’allenatore si sente il giustiziere della notte
Ci Lecce 10/03/2024 - campionato di calcio serie A / Lecce-Hellas Verona / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Roberto D’Aversa

D’Aversa va oltre Juric: in Italia l’allenatore si sente il giustiziere della notte.

Clamoroso e assurdo a Lecce: D’Aversa colpisce con una testata l’attaccante del Verona Henry a fine partita (vinta dal Verona 1-0 con gol di Folorunsho). Un gesto ignobile che l’allenatore dei salentini attribuisce alle provocazioni degli avversari quasi giustificando la sua azione violenta. Solo quando dallo studio di Sky gli fanno notare che forse le scuse sarebbero opportune, lui rincara la dose: «Ero andato per dividere ma Henry ha continuato a provocarmi. Non era un gesto premeditato». La testata dunque è stata una lecita difesa dell’onor proprio, un regolamento di conti da strada. Dopo Juric e la minaccia di tagliare la gola a Italiano, un altro allenatore di Serie A si macchia di un atto di violenza grave, malmenando un calciatore avversario. E poi ci lamentiamo per quel che accede alle scuole calcio o sugli spalti. Siamo persino costretti a riconoscere che almeno Juric la scorsa settimana si scusò prontamente in tv. Il che ovviamente non riduce di un’unghia la gravità dell’episodio.

Ma D’Aversa nemmeno quello. Quasi quasi voleva che gli fosse fatto un applauso:

«La mia intenzione era andare a riportare la calma, poi la provocazione di Henry è proseguita. Quell’immagine è solo la parte finale di una catena di provocazioni. Non sono entrato in campo per dare una testata, ho salutato Baroni e i dirigenti del Verona, volevo evitare che i miei giocatori venissero espulsi. Invece Henry si è avvicinato e a quel punto l’ho colpito. C’erano Gendrey e Pongracici lì vicino, volevo proteggerli. Ripeto – ha proseguito -, è stato un gesto non brutto da vedere, ma non certo premeditato. Ero andato per dividere, ma Henry ha continuato a provocarmi”. Le scuse sono arrivate solo dopo i suggerimenti dello studio di Sky: “Essendo un rappresentante del calcio, mi devo scusare per il gesto. Con il Verona è già tutto chiarito».

Frasi alla Charles Bronson nel Giustiziere della notte con la differenza – non da poco – che Bronson quantomeno ammazzava criminali.

La grave crisi del Lecce risucchiato negli ultimi posti, ha minato non solo la serenità del tecnico ma anche la sua professionalità.
Ora rischia una lunghissima squalifica. Un allenatore è anche un educatore, il suo comportamento dovrebbe ispirarsi a principi di non violenza e rispetto degli avversari.

Delio Rossi fu squalificato per tre mesi per aver schiaffeggiato Ljajic (che era un suo giocatore) ai tempi della Fiorentina. Quando avremo una squalifica esemplare? Quella di Juric è stata una barzelletta: appena due giornate.

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