Pozzecco: «Ero un disgraziato che guardava i cantieri a Formentera, i miei giocatori mi hanno trasformato»
Su La Stampa: "Banchero? Ci siamo rimasti male per come abbiamo saputo della scelta. Ma è finita lì. Paolo mi ha scritto, è stato carino"
Db Milano 02/09/2022 - EuroBasket 2022 / Italia-Estonia / foto Daniele Buffa/Image Sport
nella foto: Gianmarco Pozzecco
“Ci siamo rimasti male per come abbiamo saputo della scelta. Ma è finita lì. Paolo mi ha scritto, è stato carino. Non ho nessun senso di rivalsa, anche se mi sono legato di più a chi ha fatto una scelta diversa”. Il Mondiale di Gianmarco Pozzecco è già cominciato da un po’. Il capitolo Banchero è chiuso. Intervistato dalla Stampa sottolinea un suo tema ricorrente. Il gruppo della sua Italia funziona un po’ al contrario: “Sono qui grazie ai miei giocatori: hanno preso un allenatore disgraziato che guardava i cantieri a Formentera e mi hanno trasformato. Domenica ho faticato giocando con loro a padel: magari lo facessero ogni tanto i miei colleghi, sai come si sgonfierebbero. Questi ragazzi fanno dei sacrifici pazzeschi. Un giorno, al buffet, portano la carbonara e penso ‘avessi l’età di Spagnolo la divorerei’. Arriva Matteo e mi fa ‘Non la mangio, ho preso la pasta integrale'”.
Pozzecco dice che “mi piacerebbe far cambiare il vento anche in Italia. Ho un velo di tristezza perché i tre giocatori più futuribili, Spagnolo, Procida e Diouf, giocheranno o giocano all’estero. Ho chiamato tutti: mi dispiace non aver praticamente mai allenato Gallinari; così come non aver mai chiamato Hackett e Belinelli o non aver convocato Tessitori. Ci sono anche delle storie che non tutti conoscono e non voglio raccontare. Non mi sono mai preoccupato delle critiche: ho le mie idee e le porto avanti. Se dovessi perdere credibilità sarei fottuto e non me lo posso permettere”.
Si parla di Mondiale dei grandi assenti… “Non tutti i giocatori Nba sono fenomeni. E tutti quelli che non giocano in America non sono scarsi. Agli Europei, un anno fa, nessuno tra Jokic, Antetokounmpo e Donci ha vinto”.
Il tennista ha battuto Medvedev 7-5, 6-4; per giocare l'ultimo punto ci son volute due ore e mezza. Anche la Paolini trionfa, in tre set: «Ero nervosissima, per fortuna ha piovuto e mi sono rilassata».
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