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Niccolai: «Ho nobilitato gli autogol, mi hanno dato la fama che non avrei mai avuto»

“Ne ho fatti solo di bellissimi, facevo autoreti artistiche. All’epoca ci stavo male, i miei compagni mi chiamavano «Agonia»”

Niccolai: «Ho nobilitato gli autogol, mi hanno dato la fama che non avrei mai avuto»

Scopigno diceva che “la colpa delle mie sfortunate deviazioni di testa era della particolare piega dei miei sette, lunghissimi capelli…”. Comunardo Niccolai, l’artista dell’autogol, in verità stopper fortissimo che ha segnato la storia del calcio a Cagliari. Ride ancora della fama da auto-bomber. Ne parla in una bella intervista al Corriere Fiorentino ripresa da Dagospia. Una vita piena di aneddoti. Come quando in Germania presentò a Scopigno il fratello quasi gemello: “Ci somigliavamo molto anche se il papà era lo stesso e la mamma diversa. Eravamo in tournée in Germania, dove mio fratello era andato a vivere a 18 anni: faceva l’uomo proiettile al circo di Colonia. Tutte le sere lo sparavano per aria fuori dal tendone. Scopigno ne rimase molto impressionato…”.

I compagni del Cagliari lo chiamavano «Agonia»:  “Ero magro magro, avevo il viso scavato, i capelli appiccicati alla testa. Sembravo sempre sul punto di tirare le cuoia”. “Ho cominciato la mia carriera da centravanti, poi sono stato mezzala. E ho anche segnato gol bellissimi agli avversari, sa? Una bomba da 40 metri contro il Varese, poi infilai il Bologna bevendomi in dribbling due difensori. Ho realizzato solo gol bellissimi, nella mia e nell’altrui porta. Ci scherzo adesso. A Bologna rimasi un’ora fuori dallo spogliatoio a piangere disperato. Dopo ogni autogol non uscivo di casa per giorni. I tifosi avversari quando la loro squadra perdeva mi gridavano: Niccolai, pensaci tu… Una volta un compagno mi fa: come va, Comunardo? Si tira avanti, gli rispondo. E il dottor Franzi, il medico della squadra: a me pare invece che tu tiri indietro…”.

Ma la verità è che Ho nobilitato l’autorete rendendola una capolavoro artistico. E le autoreti mi hanno dato in cambio una popolarità che non avrei avuto. Nessuno li ha fatti belli come i miei nemmeno Baresi e Ferri che hanno quasi il doppio dei miei autogol”.

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