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Giuntoli: «Osimhen? Per trattenere i calciatori bisogna chiarirsi sempre e tenere alto il mood di tutti»

Da Coverciano: «Nei rapporti bisogna chiarirsi sempre, perché il bene dei propri tesserati è il bene del club» 

Giuntoli: «Osimhen? Per trattenere i calciatori bisogna chiarirsi sempre e tenere alto il mood di tutti»
Napoli's Nigerian forward Victor Osimhen celebrates after scoring a penalty to open the scoring during the Italian Serie A football match between SSC Napoli and Fiorentina on May 7, 2023 at the Diego-Maradona stadium in Naples. - Napoli makes their first appearance in front of their home fans on May 7 since becoming Italian champions for the first time since 1990 when they host Fiorentina. (Photo by Tiziana FABI / AFP)

A Coverciano, con Luciano Spalletti, c’è anche Cristiano Giuntoli. Il direttore sportivo del Napoli e l’allenatore sono all’evento “Inside the Sport 2023, il calciomercato tra business e passione”. Riceve il premio come dirigente operatore di mercato.

Come si fa a trattenere una stella come Osimhen?

«Nei rapporti bisogna chiarirsi sempre, perché il bene dei propri tesserati è il bene del club. Per mantenere il mood alto bisogna mantenere alto il mood di tutti».

Giuntoli ha spiegato anche come si fa a trovare talenti come Kvara, rivelazione del mercato estivo: i giocatori presi dal Napoli, ha detto, li conoscevano anche altri club. La differenza l’ha fatta il coraggio del club di De Laurentiis nell’investire su di loro. Cosa che altri non hanno fatto.

«Non ci sono grandissimi segreti. I giocatori che abbiamo preso li conoscevano anche gli altri, ma noi abbiamo avuto il coraggio e la tempestività di prenderli al momento giusto. Questo è frutto di una grande collaborazione che c’è nel Napoli. Fin da subito abbiamo buttato le basi, c’è stato fin da subito un mood straordinario. Sono andati via grandi calciatori, l’anno scorso abbiamo subito 2-3 infortuni molto gravi, per lungo tempo, altrimenti avremmo potuto dire la nostra per lo scudetto anche l’anno scorso. Questo è un merito per i calciatori che sono andati via».

E ancora:

«Adesso ci sono degli strumenti che ti permettono di conoscere i calciatori. Per noi la differenza l’ha fatta il tempismo e il coraggio di prenderli al posto di mostri sacri. Ma credetemi che in questo momento tutti sanno tutto. La difficoltà è sempre l’assemblaggio, il momento. Noi per motivi economici abbiamo dovuto abbassare il monte-ingaggi, ma abbiamo fatto di necessità virtù: la squadra si è vista subito con grandi motivazioni e mantenendo la qualità è venuto fuori quello che è venuto fuori. Il merito è di Spalletti».

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