Sul sito del Coni gli atti relativi. A ricorrere anche Nedved e altri cinque ex componenti del consiglio di amministrazione bianconero
Ieri la Juventus ha presentato ricorso contro la sentenza di penalizzazione al Collegio di Garanzia del Coni. Anche l’ex presidente Andrea Agnelli e i membri del consiglio di amministrazione dimissionari hanno fatto ricorso contro le rispettive inibizioni comminate dalla Figc. Gli atti sono stati pubblicati dal Coni. Fabio Paratici è stato inibito per 30 mesi, Federico Cherubini per 16. A ricorrere al Collegio di Garanzia del Coni anche Pavel Nedved, Paolo Garimberti, Assia Grazioli – Venier, Caitlin Mary Hughes, Daniela Marilungo e Francesco Roncaglio, inibiti per 8 mesi.
Di seguito il ricorso presentato da Andrea Agnelli.
“Il ricorrente, dott. Andrea Agnelli, con il presente atto, chiede al Collegio di Garanzia:
– in via principale, di annullare senza rinvio l’impugnata decisione per violazione dell’art. 63, comma 1, lett. d), C.G.S. FIGC, non costituendo gli atti di indagine trasmessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino “fatti nuovi” idonei a sovvertire la ratio decidendi della sentenza revocata;
– in subordine, di annullare senza rinvio l’impugnata decisione per violazione dei principi del contraddittorio e del giusto processo sanciti dagli artt. 111 e 24 Cost., art. 6 C.E.D.U., art. 2 CGS CONI e art. 44 CGS FIGC, nonché per violazione del diritto di difesa, in ragione della mancata correlazione tra l’accusa contestata nell’atto di deferimento e la sentenza resa all’esito del procedimento di revocazione;
– inoltre, di annullare senza rinvio l’impugnata decisione per violazione degli artt. 4, comma 1, e 31, comma 1, CGS FIGC in relazione all’asserita volontà dei deferiti di sottrarsi all’applicazione di un principio contabile IAS 38 § 45, all’epoca non applicato nel settore e nemmeno ex post effettivamente accertato in sentenza come applicabile nel caso di specie;
– in subordine, di annullare senza rinvio l’impugnata decisione in relazione agli artt. 25 Cost., 7 C.E.D.U., 4, 30 e 31 CGS FIGC, per violazione del principio di materialità, nonché per violazione del principio di legalità con l’affermazione in sentenza di un illecito non previsto dall’ordinamento sportivo; – in subordine, di annullare l’impugnata decisione per l’omessa motivazione rispetto all’affermazione di responsabilità dell’odierno ricorrente;
– in via subordinata, di annullare senza rinvio l’impugnata decisione per estinzione dell’azione disciplinare promossa dalla Procura Federale per decorso dei termini, in applicazione degli artt. 119, comma 3, e 44, comma 6, CGS FIGC, nonché dell’art. 45, comma 1, CGS CONI e, in ogni caso, annullare la sentenza per violazione dei principi del giusto processo sanciti dall’art. 44, comma 1, CGS FIGC;
– di annullare l’impugnata decisione per l’omessa motivazione rispetto all’affermazione di responsabilità dell’odierno ricorrente;
– con riferimento al trattamento sanzionatorio, di annullare l’impugnata decisione per omessa motivazione sulla quantificazione della sanzione dell’inibizione irrogata al ricorrente in violazione dell’art. 12 C.G.S. FIGC e in violazione del principio di proporzionalità nel trattamento sanzionatorio ex artt. 3 e 27 Cost.;
– in via ulteriormente subordinata, di disporre il rinvio all’organo di giustizia sportiva federale competente che vorrà secondo l’invocato principio di diritto per come a dichiararsi, ed in accoglimento delle censure mosse dall’Ecc.mo Collegio adito, riformare in favore del ricorrente e previa valutazione delle doglianze nel merito esposte, i gravati provvedimenti.
In via istruttoria, chiede che il Collegio di Garanzia voglia acquisire, ai sensi dell’art. 59, comma 7, CGS CONI, il fascicolo relativo al procedimento presso la Corte Federale d’Appello che ha emesso la sentenza oggetto dell’odierno ricorso”.
Oggi sui quotidiani gli stralci della deposizione dell’ex consigliera indipendente Juventus, Daniela Marilungo davanti ai pm che si occupano dell’inchiesta sui conti della Juventus.