Intervista al Telegraph del “vecchio” boss della F1: “L’ho detto a mia moglie: quando muoio, mettimi in una scatola in un forno, scrivi DHL sopra e fatti pagare per la pubblicità”
Bernie Ecclestone dice che la Formula 1 uno come lui non lo avrà mai più. Lo dice così: “È come cantare Frank Sinatra. Non troverai un altro Sinatra”. Poi si paragona al “tipo che gestiva il calcio”, Sepp Blatter: “Era un po’ speciale, per il modo in cui gestiva le cose”. L’uomo che ha trasformato la Formula 1 in una macchina da soldi prima di farsi estromettere dagli americani dice queste cose in un’intervista esclusiva al Telegraph da un posto, Gstaad, che Oliver Brown, l’intervistatore, descrive come “la tana del miliardario, un piccolo nirvana alpino così saturo di ricchezza che persino i prezzi della fonduta sono vagamente strazianti”.
E comincia così, morbidissimo: “Non sono una persona super entusiasta della democrazia. Per definizione, non può funzionare. Guarda l’Inghilterra, la politica è 50-50, quindi chi ha ragione? Dobbiamo seguire questo o seguire quello. Ecco cos’è la democrazia. La parola sbagliata è dittatore. Devi avere un capo. Dico sempre, quando faccio affari con le persone, che voglio avere a che fare con le persone che possono accendere e spegnere le luci. Non voglio qualcuno che debba fare una segnalazione o ottenere le opinioni di altre persone prima di prendere una decisione. La maggior parte delle persone non riesce a prendere una decisione su niente. Il pericolo è che leggano qualcosa che qualcuno ha scritto e se ne aggrappino. Queste persone si chiamano politici”.
Il Telegraph scrive che “trasmette un’autorità sorprendentemente simile a un padrino. Soprattutto quando il suo cellulare squilla con la colonna sonora di Ennio Morricone di Il buono, il brutto e il cattivo”.
A proposito di democrazia, Ecclestone dice che, ci fosse ancora lui, reprimerebbe la ritrovata passione tra i piloti per le dichiarazioni politiche: “La gente non va a una gara di Formula 1 per ascoltare una conferenza. Sicuramente i piloti dovrebbero avere libertà di parola, ma dipende da quando e come la usano“.
Hamilton l’ha snobbato chiamandolo vecchio. Lui se l’è presa: “Forse la vecchia generazione non è interessata ad ascoltare quello che ha da dire. In generale, la vecchia generazione ha visto molto di più, ha fatto molto di più. Forse, quando la generazione più anziana fa affermazioni e alcune persone pensano che siano corrette, non gli piace, perché occupa lo spazio che avrebbe normalmente”.
Lo scorso luglio Ecclestone ha dichiarato che avrebbe “preso una pallottola” per Vladimir Putin. S’è poi scusato. Da allora non aveva più concesso interviste. Questa del Telegraph è la prima. “Ero un grande sostenitore della signora Thatcher. Pensavo che fosse andata avanti con le cose nel modo giusto. Persona corretta. Infatti, un giorno le ho parlato e le ho detto che Max Mosley sarebbe stato un buon primo ministro. E lo sarebbe stato. Max avrebbe detto quello che pensava, senza preoccuparsi di turbare le persone”. Parla del Mosley figlio di Sir Oswald Mosley, il fascista più famoso della Gran Bretagna…
Ecclestone ha 93 anni, e ha una moglie brasiliana di 46 anni più giovane, Fabiana, con cui ha un figlio di due anni. E’ un avvocato. Nel 2014 ha fatto parte della sua squadra difensiva in un processo per corruzione in Germania. Due anni dopo, la madre della donna, Aparecida, è stata rapita in Brasile da una banda armata che ha chiesto un riscatto di 28 milioni di sterline. “I miei amici sapevano che non avrei pagato un centesimo per una suocera”, dice scherzando Ecclestone.
Solo adesso, scrive il Telegraph, “sta finalmente contemplando la propria mortalità”: “Quando me ne sarò andato, me ne sarò andato. L’ho detto a Fabiana molto tempo fa: quando muoio, prendi una bella scatola di cartone, mettimi nella scatola e mettimi nel forno. Ma prima di farlo, scrivi DHL sulla scatola e fatti pagare per la pubblicità. Questo è il modo per farlo”.