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Bagnaia: «Mattarella mi ha sorpreso, si è fatto spiegare a cosa servivano tutti i bottoni della moto»

Al CorSera: «Con Bastianini va bene. Credo che non sia mai stato abituato ad un rapporto di collaborazione nel box. Io invece lo trovo fondamentale».

Bagnaia: «Mattarella mi ha sorpreso, si è fatto spiegare a cosa servivano tutti i bottoni della moto»
Valencia (Spagna) 06/11/2022 - gara Moto GP / foto Ufficio Stampa Moto GP/Image Sport nella foto: Francesco Bagnaia

Il Corriere della Sera intervista il pilota Ducati Pecco Bagnaia. Questo fine settimana proverà a difendere il titolo in Portogallo, sul circuito di Portimao, nella gara inaugurale della MotoGp. A Bagnaia viene chiesto se la Ducati può ancora migliorare. Risponde:

«La nuova moto è partita benissimo, funziona già meglio della vecchia. È più “fisica”, la chiedevo da un po’ e ci siamo arrivati. Ma c’è ancora margine, però noi siamo più pronti di altri avversari».

Secondo Marquez la Ducati ha dato una lezione a tutti. Per il bis dovrà difendersi soltanto da altri ducatisti? Bagnaia:

«Ciò che ha cambiato la Ducati è stata anche la strategia sui piloti: prendere giovani. E ora questi giovani sono fra i più forti in pista».

In tanti anni vicino a Valentino Rossi che cosa ha imparato Bagnaia?

«Il metodo. L’atteggiamento mentale, la fame di risultati. La tranquillità durante un fine settimana di gara che prima non avevo. Vale è sempre lucido».

Con Bastianini come va? Si alza l’asticella della sfida?

«Bene, ci conosciamo da molto tempo. Credo che lui non sia mai stato abituato ad avere un rapporto in cui ci si aiuta tanto nel box. Io invece lo trovo fondamentale. Abbiamo fatto passi avanti e abbiamo lavorato bene nei test. Continueremo e se saremo davanti anche in gara, vorrà dire che il nostro dovere lo abbiamo fatto».

La MotoGp raddoppia le gare con 21 Sprint Race. Hanno raddoppiato anche lo stipendio di Bagnaia?

«No, ma va bene così. Prendo già abbastanza».

Tanta aerodinamica, è una MotoGp che cambia. Quanto?

«La Ducati sviluppa ali dal 2010. Non capisco quei piloti che sostengono che le moto con le ali sono pericolose: invece aiutano a stabilizzare. Chi si lamenta adesso è perché è in difficoltà».

Se non avesse fatto il pilota, quale altro sport avrebbe attirato il desiderio di successo di Bagnaia?

«Nel tennis. Prendo lezioni, seguo tutte le partite di Sinner quando posso».

Quando ha incontrato il presidente Mattarella che cosa vi siete detti? Bagnaia racconta:

«Ero molto emozionato quando ho fatto il mio discorso al Quirinale. Ma il presidente mi ha fatto sentire tranquillo, mi ha sorpreso molto questo suo aspetto. E soprattutto era interessatissimo alla moto: voleva sapere a che cosa
servivano tutti i bottoni. È stato bello poterglieli spiegare uno a uno».

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