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Dimissioni Juve, Giudice: iniziativa dei consiglieri indipendenti preoccupati per inchiesta Prisma

Sul CorSport. La Marilungo ha fatto mettere a verbale di essere stata impossibilitata a svolgere le sue funzioni da un management poco trasparente 

Dimissioni Juve, Giudice: iniziativa dei consiglieri indipendenti preoccupati per inchiesta Prisma
(From L) Juventus's managing director Maurizio Arrivabene, Juventus' President Andrea Agnelli, Juventus Sports Coordinator Federico Cherubini and Juventus' vice-president Pavel Nedved attend the Italian Serie A football match between Torino and Juventus on October 15, 2022 at the Olympic stadium in Turin. (Photo by Marco BERTORELLO / AFP)

Dimissioni Juve, Giudice: iniziativa dei consiglieri indipendenti preoccupati per inchiesta Prisma

L’iniziativa delle dimissioni del Cda della Juventus è stata presa dai consiglieri indipendenti, preoccupati dalle complicazioni giudiziarie legate all’inchiesta Prisma su plusvalenze e stipendi. Lo scrive Alessandro Giudice sul Corriere dello Sport. A dimostrarlo è il passaggio del comunicato ufficiale della Juventus in cui si riportano le dimissioni della consigliera Marilungo. Il pm che si occupa dell’indagine aveva chiesto i domiciliari per Agnelli e compagni, misure cautelari respinte dal gip.

Giudice si chiede come mai non ci furono le dimissioni all’epoca e cosa possa aver fatto precipitare gli eventi. Scrive:

“La sensazione, dalla lettura del comunicato, è che abbiamo preso l’iniziativa i consiglieri indipendenti, preoccupati dalle complicazioni giudiziarie e chiaramente a disagio nel sostenere una gestione così coinvolta in una controversia di cui si fatica a ipotizzare la conclusione”.

La cosa risulta abbastanza chiara, scrive Giudice, dal passaggio relativo alle dimissioni della consigliera indipendente Daniela Marilungo, membro del Comitato interno di Controllo dei Rischi”.

“Nelle società quotate, i comitati interni svolgono un ruolo importante e richiedono la presenza dei consiglieri indipendenti, cioè quelli non collegati a nessuno degli azionisti rilevanti, da cui ci si attende maggiore distacco nella valutazione di certi temi. Perché si dà atto separato delle dimissioni di Marilungo, nonostante sarebbero poi state superate dalla cessazione di tutto il Cda? Vi è forse stata una specifica richiesta di verbalizzazione?”.

La Marilungo non è indagata. Si è dimessa, spiega il comunicato,

«sostenendo l’impossibilità di esercitare il proprio mandato con la dovuta serenità e indipendenza anche, ma non solo, per il fatto di ritenere di non essere stata messa nella posizione di poter pienamente agire informata».

Giudice spiega:

Cioè di essere stata impossibilitata a svolgere le sue funzioni di consigliere di amministrazione da un management che – sostiene non troppo velatamente – non le ha trasmesso tutti i documenti con la dovuta trasparenza. Un’affermazione seria, che il Cda ha registrato, dichiarando di non condividerla: segno di una frattura che deve aver coinvolto molti consiglieri se poi è venuta meno la maggioranza dell’organo collegiale”.

A quel punto, la decadenza dell’intero Cda è diventata inevitabile, da statuto, essendo venuta meno la maggioranza.

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