Forse neanche il Liverpool che ha Nunez, Firmino e Diogo Jota infortunato. Spalletti riesce a farli sentire tutti titolari
Nessuno ha tre centravanti come il Napoli. È quel che scrive la Gazzetta proprio all’indomani delle strane dichiarazioni di Spalletti sulla rosa lamentandosi per una fantomatica mancanza di giocatori per ruolo. La Gazza invece si sofferma sui tre centravanti e scrive:
Non c’è in Italia e neanche in Europa una squadra che abbia tre 9 così, forse neanche il Liverpool che dispone di Nunez, ha recuperato Firmino dopo un anno di crisi e avrebbe anche Diogo Jota (però infortunato). Ma non è questione di semplice quantità, altrimenti ci sarebbe anche la Juve che ha Vlahovic, Milik e Kean. È questione di qualità, equilibri e tanto lavoro psicologico per far sentire tutti titolari.
La Gazza giustamente fa i complimenti a Spalletti per la gestione di Osimhen, Raspadori e Simeone.
Quando Simeone entra, ha la testa del titolare, non la rabbia dell’escluso, e si capisce da come aggredisce palla, gioco e avversari. Chi gioca è sempre decisivo. Osimhen 5 gol in 9 gare, Raspadori 5 in 11, Simeone 4 in 9. Il Napoli 3×9 è forse il vero capolavoro di Spalletti (oltre a quel demonio di Kvaratskhelia, naturalmente).
Nelle pagelle di lunedì, Fabrizio d’Esposito e Ilaria Puglia hanno scritto questo di Osimhen:
OSIMHEN. Lo Sciamano continua a dire che fa troppo di testa sua e non a caso la partita di Osimhen fino all’80’ oscilla tra sacrificio, spreco di energie e un’occasione fallita al 69’, quando calcia male un tiro non proprio difficile. Ma il destino benigno è in agguato e imbeccato dal citato Na-Politano scaglia un lampo balistico di cui ti accorgi solo quando la palla è in rete. Un gol a velocità supersonica, con un tiro che s’impenna e poi all’improvviso si abbassa e curva in porta, da posizione angolatissima, all’altezza del versante destro dell’area piccola romanista. Un altro gol che vale tre punti, dopo quello col Bologna – 8
Aiuta costantemente i compagni nel ruolo di sponda che pure non gli apparterrebbe. Fa a pezzi Smalling e poi lo divora in occasione del gol. Un gol che è una poesia, un manifesto di anarchia, forza, genialità. Un gol pesantissimo, che è una mano che si allunga sullo scudetto, ha ragione il direttore Gallo. Un gol su cui, tra l’altro, Rui Patricio scansa incredibilmente la mano: deve essere arrivato ad una velocità tale che il portiere della Roma si è spaventato! – 10