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Rangers-Napoli 0-3, pagelle / Anguissa è un capo, Meret è un portiere, Kim è Buffalo Bill

Spalletti ha finalmente capito che ha una squadra forte, la smetta col passato e sia meno duro con Kvara anzi gli faccia tirare rigori

Rangers-Napoli 0-3, pagelle / Anguissa è un capo, Meret è un portiere, Kim è Buffalo Bill
Glasgow (Scozia) 14/09/2022 - Champions League / Rangers-Napoli / foto Imago/Image Sport nella foto: esultanza gol Matteo Politano ONLY ITALY

MERET. Parafrasando Borrelli ai tempi di Tangentopoli: parare, parare, parare. Mani pulite, pulitissime quelle del glorioso Meret di stasera nell’intimidente, per storia e pubblico, Ibrox. Senza macchia alcuna – 7

A mercato finito abbiamo acquistato un nuovo portiere, Fabrizio. Perché è questo che sembra Meret. Attento e reattivo, per nulla impaurito di fronte alla furia Morelos. Addirittura predica calma ai suoi quando costruisce dal basso – 7

DI LORENZO. La pugna vibrante è l’habitat naturale per un Euroappuntato come lui, fedele nei secoli. La novità è che talvolta soccombe, ma non demorde e ricomincia daccapo – 6,5

Perde una palla pericolosa in area e per fortuna ci va bene. Manca di testa una palla che era davvero facilissimo buttare dentro – 6

RRAHMANI. Nella costruzione dal basso diretta dal giovane Meret, il tremulo Amir fa subito il maestro del brivido alla Hitchcock, al cospetto degli arrembanti scozzesi. E così al 1’ è costretto a buttarla in angolo per evitare che il brivido finisca in tragedia. Detto questo, si ambienta gradualmente all’Ibrox e gioca ai suoi livelli, non eccelsi ma affidabili, con chiusure e anticipi – 6,5

Accusa la pressione dello stadio scozzese, ma per fortuna riacquista subito coraggio. Bello il duello con l’odioso Morelos – 6,5

KIM. In avvio, alle sue spalle, Morelos detto El Bufalo colpisce solingo di testa. Ma lo smarrimento dura pochi secondi, Kim Il Lung diventa Buffalo Bill e bracca a uomo gli scozzesi vaganti, in terra e in cielo. Nel finale lo zero a due di Giacomino origina da una sua provvida iniziativa – 7

Un’azione gol nata da un centrale, senza nemmeno una sbavatura o un pericolo: ma non trovi sia una cosa meravigliosa? – 7

MARIO RUI. A leggere le statistiche, Marittiello è uno dei terminal dove far transitare la pelota in fase di uscita. Un lavoro intenso da formica, il suo, più che di fiammate nel corridoio di sinistra. Al 43’ va financo al tiro – 7

Si propone spesso in attacco, con generosità e coraggio – 6,5

OLIVERA dal 76’. E’ l’uruguagio che porge la pelota a Giacomino per lo zero a due – 6,5

E noi lo ringraziamo – 6,5

ANGUISSA. La furia dei Rangers si fa sentire, ma lui signoreggia con il suo passo, senza spaventarsi. Ormai con Robotka forma una coppia di fatto, il cuore palpitante di questo Napule sfacciato (i cultori dell’estetica novantunista direbbero di “facce di cazzo”) e vincente. Cito il cuore non a caso, Ilaria. In pieno recupero Zambo arriva in area e anziché tirare serve l’amico Ndombele che segna lo zero a tre – 7,5

Ora ho la certezza che Anguissa è un capo. Ha personalità. Solo uno con le caratteristiche da leader ed intelligenza può fermarsi di fronte ad una palla gol e metterla al centro in modo perfetto per far segnare un compagno denigrato – 7,5

LOBOTKA. Il cervello, oltre al cuore di cui sopra. Lobo è il Mentalista, che sa fare anche il lavoro sporco opponendo testa e piedi agli scozzesi ripartenti. Quando si gira là in mezzo, palla al piede, è come se davanti a lui si aprissero le acque del Mar Morto. Fa il Robotka anche all’Ibrox, in un’altra memorabile notte di Champions, facendo strabuzzare gli occhi – 8

Vorrei che qualcuno inventasse l’antidoto per la mia malattia: quando vedo giocare Lobo i miei occhi si illuminano di bellezza ma subito dopo mi torna in mente Gattuso. Ecco, vorrei riuscire ad eliminare la seconda, tristissima, parte del pensiero – 8

ZIELINSKI. San Piotr è l’Alta Velocità senza fermate intermedie: adrenalina e forza che già al 2’ s’infrangono su un palo esterno della porta di McGregor. Fa il joker di centro che si catapulta avanti con successo. Non solo. Assiste bene per due volte Giovannino Simeone: la prima volta, il Cholito per poco non buca il pipelet scozzese; la seconda si procura un penalty. E qui si apre una parentesi che non si chiude Ilaria: Piotr sbaglia due volte e nemmeno lui forse sa il perché. Entrare nella testa di un rigorista è impresa ardua, se non impossibile. Con il Liverpool, il suo rigore era stato perfetto. Ergo, tutto questo gli vale un voto in meno – 7

Al 2’ già scheggia l’incrocio dei pali e fa capire che è in serata. Serve palle perfette, geometricamente ed esteticamente meravigliose. Al 44’ si fa tutto il lato sinistro scartandosi un paio di scozzesi ma poi si incarta. I rigori? Parliamone, perché era difficile tirare peggio il secondo del primo, lui invece ci riesce. Ma non mi interessa, Fabrizio. Piotr è un generatore di bellezza. Avanti così, ma senza per forza i rigori – 7

NDOMBELE dall’82’. Stavolta entra benissimo e svelle palloni su palloni. E c’è il gol, vero balsamo per la sua rinascita – 7

Senza offesa per Ndombele, ma mi ricorda uno di quei personaggi che si vedono nei cartoni animati, sai, i rasta giamaicani con il cappello variopinto sempre confusi da un eccesso di marijuana. Mi sta simpatico assai. Quando è entrato in campo sembrava non sapesse dove si trovava, alterna momenti di lucidità a momenti di offuscamento. Ad esempio, dopo pochi secondi dall’ingresso, ha fatto uno scatto in attacco iniziando una bella azione, poi si è ricordato di quello che diceva Conte di lui ed ha sbagliato. Ma, Fabrizio, è suo l’assist per Raspadori e quando ha segnato grazie ad Anguissa l’ho amato profondamente: era indeciso se andare a prendere il pallone dalla porta oppure no, sempre nell’alternanza lucidità-‘allampanatezza’ di cui sopra, poi avrà pensato che chissenefregadiquestopallone ed è andato ad esultare col compagno Zambo. Come fai a non voler bene a uno così? – 7

POLITANO. Questa all’Ibrox, Ilaria, è anche la notte di Na-Politano. A destra martella la difesa dei Rangers con il suo talento che tende al centro. Indi fa gol due volte. Ribatte in rete il primo rigore sbagliato di Zeta, ma poi Lahoz fa ripetere. Ma è una mera questione di minuti. Sull’erba dell’Ibrox il Napule coltiva rigori, come già all’esordio casalingo in Champions con i reds, e ne spunta un altro, che tocca a lui battere. Mc Gregor ci arriva quasi ma per fortuna il tiro è angolatissimo – 7,5

Sblocca una partita che sembrava difficilissima ma che il Napoli ha giocato con una fame meravigliosa. Al 28′ è spuntato difesa per un gran recupero in un momento di difficoltà dei compagni dietro. Vorace, mi piace così – 8

ZERBIN dal 76’. In questo Napule dalla postura nuova, mentale e fisica, anche Zerbin è sfacciato – 6

Non accusa minimamente la pressione: una cosa straordinaria – 6,5

SIMEONE. A me è piaciuto, Ilaria. Veniamo da anni grami in tema di ricambi in attacco e stavolta dietro Victor Victoria c’è un’abbondanza inedita. Giovannino si muove parecchio e nei movimenti con o senza palla è efficace. E poi quando un attaccante si prende un rigore è sempre festa – 7

Anche a me è piaciuto: è meno veloce di Osimhen, ma sicuramente più generoso e, a volte, lucido. E poi ha tanta, tanta voglia, Fabrizio, che è comunque una cosa importantissima – 7

RASPADORI dal 76’. Secondo gol, dopo quello all’ultimo secondo con lo Spezia. Giacomino luccica e la costruzione offensiva del terzo gol è tutta dei nuovi entranti: da Ndombele a Olivera, da Olivera a lui. Applausi – 7

Bella l’intesa con Olivera, vuol dire che i meccanismi del gioco iniziano ad essere chiari anche ai nuovi arrivati. Cresciamo – 7

KVARATSKHELIA. Tiri, dribbling e un rigore procurato. Meno show del solito ma tanta sostanza. Sbaglia un appoggio sotto porta e Lucio in the Sky agita furioso le stampelle contro di lui. Spalletti sostiene che il Che Kvara là davanti deve essere animato da una follia sana, quindi non da una follia a vuoto. Sono d’accordo in parte: la classe del georgiano va allevata, curata, disciplinata ma dal momento che l’Urss non esiste più, il pelato in panca non è obbligato a dargli una severa educazione siberiana. Sia più indulgente. Anche perché a naso, direi che il Che Kvara sarebbe un rigorista perfetto – 7,5

Anche secondo me la sua follia non va imbrigliata. E poi mi piace da morire il modo in cui calcia: curva il corpo e ci mette potenza, ci infila dentro tutto il suo strambo mondo. Da sottolineare, anche per lui, come per Politano, l’apporto in difesa: al 19′ era dietro anche lui, ad aiutare i compagni – 7

ELMAS dall’89’. Senza voto

Senza voto

SPALLETTI. Stanotte, Ilaria, faccio come Ulisse con il canto delle sirene, al largo del mio mare natìo, e mi tappo le orecchie per non sentire l’ennesima sbroccata luciana sull’anno scorso, tirando in ballo Re Carlo (quello di Madrid, non il figlio di Elisabetta II: a proposito, il silenzio dell’Ibrox in memoria della regina defunta, seguito dal God save the King è stata un’emozione anche per chi come me detesta le monarchie). Preferisco invece lo Spalletti che guarda davanti e dice che a Milano ce la giochiamo, perché “ormai questa è la strada intrapresa”. La smetta col passato, caro Luciano, ché soprattutto nel calcio Napoli è una città che vive con la testa rivolta all’indietro, laddove la memoria diventa sempre rimpianto ossessivo (per ultimi, il sarrismo e il Verona fatale di Mister Veleno). Non abbia paura di vincere, anche perché sa perfettamente quello che i tifosi delle sue ex squadre italiane dicono: bravo, bravissimo ma poi a un certo punto non gli regge più la pompa. Ecco, appunto, smentisca una volta per tutte questa leggenda. Ormai è grandicello. O no? (E scelga un rigorista, per favore, due rigori sbagliati in due giornate di Champions sono uno spreco insostenibile) – 7

Sono d’accordo con te, Fabrizio. E’ così bello quando dice che questo Napoli lo soddisfa, quando fa i complimenti ai suoi ragazzi, quando parla di segnali importanti: che motivo c’è di guardarsi ancora indietro? Abbiamo una prateria sconfinata, davanti. Che si renda conto immediatamente che tocca a lui portare il cavallo al traguardo. Bellissimo l’abbraccio a Kim, non ho capito se perché dal Mostro è partita l’azione del gol di Ndombele o se perché era il primo che gli è capitato davanti da abbracciare, ma va bene così – 7

ARBITRO LAHOZ (SPAGNA). Dopo Del Cerro Grande, un altro magnifico arbitro spagnolo. Bravissimo – 7

Insieme a Ndombele ho amato questo meraviglioso arbitro, la sua freddezza nel chiamare i rigori e nel tirare fuori i cartellini. Voglio il meme con la sua faccia severa ed imperturbabile da sfoderare all’occasione – 8

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