Le accuse più o meno velate del campione del mondo Carlsen al 19enne Niemann hanno sollevato un polverone, la Federazione commissiona un’inchiesta
Dopo settimane di articoli, gossip, maldicenze, interviene la Federazione internazionale degli scacchi. Questo chiacchiericcio sta rovinando l’immagine di una disciplina da sempre sinonimo di serietà, intelligenza e concentrazione.
Tutto è nato dopo la decisione del campione del mondo Magnus Carlsen di ritirarsi dopo solo una mossa contro il 19enne americano Hans Niemann. Si stavano affrontando on line alla Julius Baer Generation Cup. In precedenza il norvegese si era ritirato da un altro torneo, la Sinquefield Cup, dopo aver perso di persona con lo stesso Niemann.
Il ritiro dopo una mossa ha destato scalpore e ha scoperchiato il vaso di Pandora. Anche se Carlsenn non ha rilasciato dichiarazioni chiare ma le allusioni sono state pesanti. “Se parlo, mi metto in un grande problema”, si è espresso così con una Gif sui social. Ha utilizzato la frase di Mourinho: “If I speak I’m in big trouble”.
Ha così costretto Niemann a difendersi. Il 19enne lo ha fatto pubblicando un lungo video in cui ha ammesso di aver imbrogliato in passato in due occasioni, di averlo fatto per salire in classifica e poter sfidare i giocatori più forti. “Errori del passato”.
Giovedì Carlsen è tornato all’attacco. In un’intervista ha annunciato che presto potrebbe rivelare altri dettagli:
“Purtroppo non posso dire di più, ma le persone possono trarre le proprie conclusioni, e certamente lo avranno già fatto. Sono molto colpito dal gioco di Niemann e credo che il suo mentore Maxim Dlugy stia facendo un ottimo lavoro”.
Frase non casuale. Anche Dlugy fu accusato di aver barato a un torneo per maestri. Non segue più Niemann.
A questo punto la Federazione internazionale ha deciso di intervenire
visto che l’incidente continua a degenerare. In quanto organo di governo degli scacchi a livello mondiale abbiamo il compito di proteggere l’integrità e l’immagine degli scacchi.
La Fide ha incaricato la commissione Fair Play si avviare un’indagine approfondita sull’incidente. Non è mancato una sorta di richiamo a Carlsen.
“Crediamo fermamente che il campione del mondo abbia una responsabilità morale legata al suo status, poiché è considerato un ambasciatore del gioco. Le sue azioni hanno un impatto sulla reputazione dei suoi colleghi, sui risultati sportivi e, in ultima analisi, possono essere dannose per il nostro gioco. Crediamo fermamente che ci fossero modi migliori per gestire questa situazione”.
Ma la nota prosegue:
“Allo stesso tempo, condividiamo le sue profonde preoccupazioni per i danni che il cheating arreca agli scacchi. La Fide ha condotto una lotta contro chi imbroglia per molti anni e ribadiamo la nostra politica di tolleranza zero contro qualsiasi azione che aggiri le regole. Che sia online o “over the board”, l’imbroglio rimane un imbroglio. Siamo fortemente impegnati in questa lotta e abbiamo investito nella formazione di un gruppo di specialisti per mettere a punto sofisticate misure preventive che già si applicano ai principali eventi Fide”.
Tra le accuse più stravaganti c’è quella che Niemann abbia barato grazie all’utilizzo di un vibratore anale (muoveva a seconda della vibrazioni).