«Sfruttare i diritti di immagine del singolo giocatore. Quasi un effetto Marvel, tanti piccoli supereroi che possiamo convocare per il Napoli»
Il chief international development officer del Napoli, Tommaso Bianchini, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa dal Social Football Summit in corso a Roma. Ha parlato di cosa vuol dire, per un club, investire nel web 2.0 e 3.0.
“Siamo in un frullatore continuamente acceso, la pandemia ha accelerato il percorso e ci ha aiutati a capire che forse era necessario andare oltre il modello standardizzato da tanti anni. Siamo passati da un concetto di spettatore passivo ad un fan che produce un contenuto, il web 2.0, ad un fan che lo possiede, quindi il web 3.0. I nostri fan si sono molto evoluti. Per far si che si facciano soldi, serve una business strategy. I club e la Lega hanno iniziato a ricevere delle offerte da tantissimi player del web 3.0. Si è creata una facilitazione del business perché si uniscono conoscenze. Il tutto nasce da una telefonata tra me e Luca Baldanza del Milan per capire insieme quale poteva essere la scelta migliore per il calcio italiano. Se avessimo scelto solo per soldi avremmo scelto altri canali, invece abbiamo deciso di scegliere OneFootball per un processo a 360 gradi dove il club monetizza non solo un diritto, ma si mappano tutti gli altri per creare un ecosistema tra Nft, Ott e contenuti live: quest’estate siamo stati i primi a fare una diretta live in Pay per View su Facebook durante il ritiro del Napoli”.
Un cenno anche ai diritti di immagine.
“Il tema archivio storico è sempre stato massimamente divisivo tra Lega e club e fonte di guerre. In questo caso si è creato un nuovo business. Faccio un esempio sul Napoli, sfruttare i diritti di immagine del singolo giocatore. Quasi un effetto Marvel, tanti piccoli supereroi che possiamo convocare per il Napoli, e i singoli come Kim e Kvaratskhelia che possiamo sfruttare in Corea del Sud e Georgia, per creare un prodotto basato sul singolo. Siamo andati in Georgia per sfruttare il prodotto Kvaratskhelia. Creare storie sui supereroi che compongono le squadre, e che compongono poi la serie A”.