Il tecnico “sta facendo scelte strane che mal si addicono alla nobiltà della rosa” ed è anche “incapace di leggere la forma dei giocatori”
Libero demolisce Simone Inzaghi: non è da Inter.
“La lezione di calcio che, venerdì sera, Maurizio Sarri ha impartito a Simone Inzaghi non può essere un caso né un incidente di percorso”.
Finora la formazione nerazzurra ha ottenuto una vittoria soffertissima a Lecce, ha fatto una passeggiata di salute contro l’arrendevole Spezia e ha preso una sberla dolorosa a Roma. Una squadra decisamente diversa da quella che era con Antonio Conte.
“appare arrendevole, timida al limite del provinciale e poco paziente, persino in preda al nervosismo quella vista sin dalle prime uscite in pre-campionato. L’Inter appare la lontana parente rispetto a quella che gli osservatori hanno dato come favorita per lo scudetto. E Inzaghi ne è il primo responsabile”.
Tutto è imputabile all’allenatore, scrive il quotidiano,
“che sta facendo scelte strane che mal si addicono alla nobiltà della rosa”.
Come aver rinunciato a Çalhanoglu per preferire “uno sfiatato Gagliardini” nel contrastare Milinkovic Savic, che infatti è stato padrone del campo, mentre Cataldi annullava Brozovic, “spento e fuori ritmo come non mai”.
“Inzaghi ha fatto la figura del tecnico difensivista, timoroso nell’inaspettato “primo non prenderle” quando, invece, avrebbe dovuto ruggire e imporre il gioco. Davvero un pessimo segnale”.
Ha tolto dal campo Dumfris, il migliore tra i suoi ed è
“parso anche incapace di leggere la forma dei giocatori. A Roma ha schierato un Lukaku che persino gli occhi meno esperti hanno capito essere lontanissimo dalla miglior condizione: lento, impacciato nel fare le sponde e spuntato, il belga è uno simboli di questa Inter poco brillante. Ma non l’unico”.