L’ex ferrarista a L’Equipe: «La mia vittoria a Monza prima della morte di Ferrari? Mi promisero che se avessi vinto, avrei tenuto la Ferrari. E infatti tornai a casa con la Rossa»
L’Equipe intervista Gerhard Berger ex pilota di Formula Uno. Parla anche di Leclerc
Leclerc è veloce. Uno super veloce. È molto bravo. L’ho seguito per anni di kart perché correva con mio nipote. L’avevo già seguito. Ho solo un dubbio sulla sua aggressività. Ha lo stesso istinto killer di Max (Verstappen)? Max, in questo ambito, è strabiliante. È incredibilmente aggressivo, ma è in grado di gestire questo suo atteggiamento per arrivare alla vittoria. Penso che il campionato non sia finito e che la lotta sarà intensa. Secondo me la Ferrari ha la macchina migliore.
Leclerc può diventare aggressivo come Verstappen?
Non deve. Un pilota non dovrebbe cambiare il suo modo di essere. È eccezionale perché è così. Il modo in cui ha gestito il suo errore a Imola, dimostra che sa migliorarsi. E imparare.
Settembre 88 a Monza, ha vinto prima della morte di Ferrari.
Sono molto orgoglioso di quella vittoria, arrivò dopo un lungo periodo senza successi (l’ultimo fu in Australia nel novembre 1987). La settimana prima ero a Fiorano per fare il collaudo e i ragazzi ai box mi avevano avvisato che sarebbe stata dura. La McLaren (con Senna e Prost) aveva vinto ogni gara. Ho detto loro che proprio perché era difficile, avremmo vinto. Piccinini (il direttore sportivo) mi promesso che se avessi vinto, avrei tenuto la macchina. Quella sera sono tornato a casa con la Ferrari (scoppia a ridere).