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El Paìs: la Spagna del nuoto deve imitare il modello italiano, non quello britannico

L’ammirazione spagnola. Butini: “il talento si esprime solo in un gruppo forte. Se c’è coesione tra i tecnici, ci sarà anche tra i nuotatori”. L’importanza delle staffette

El Paìs: la Spagna del nuoto deve imitare il modello italiano, non quello britannico
Tokyo (Giappone) 01/08/2021 - Nuoto / Olimpiadi Tokyo 2020 / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Nicolo Martinenghi-Thomas Ceccon-Federico Burdisso-Alessandro Miressi

Gli spagnoli non riescono a trattenere la loro ammirazione per i risultati della Nazionale di nuoto. Non c’è giorno senza un approfondimento sui segreti dei successi italiani. Scrive El Paìs:

Mai la Nazionale italiana aveva conquistato 14 medaglie in un campionato del mondo.

“Sembra contraddittorio” dice Cesare Butini, che prima di diventare direttore tecnico dell’Italia ha allenato Alessia Filippi. “Il nuoto è uno sport individuale, ma l’individualità può esprimere il suo talento solo in un gruppo forte. E talenti come Ceccon, Paltrinieri, Pilato o Martinenghi fanno venire voglia ad altri di essere come loro. La nostra strategia è che i ragazzi trascorrano molto tempo insieme. Quando i Mondiali saranno finiti, andremo alle Canarie per dieci giorni in modo che i velocisti possano allenarsi insieme”.

Butini lavora a Roma ma trascorre tre giorni alla settimana in giro per l’Italia facendo visita ai nuotatori:

“L’altra grande motivazione per il gruppo ad essere coeso è la coesione dello staff tecnico. Ci alleniamo insieme da tre a quattro volte l’anno perché vogliamo formare una squadra di allenatori prima che di nuotatori. Come organizzazione riteniamo che il centro sia il nuotatore, ma la figura fondamentale è il tecnico. Quando gli atleti vedono che il loro allenatore è in sintonia con gli altri allenatori, si integra meglio nel gruppo, si fida facilmente di ciò che gli dicono.”

El Paìs ricorda invece che la Spagna ha chiuso il primo mondiale in quattro decenni senza una sola finale e senza il miglioramento di alcun primato. Il direttore tecnico è l’irlandese Sean Kelly che ha ammesso gli scarsi risultati.

Scrive El Paìs:

La federazione spagnola ha iniziato con Kelly un processo basato sull’emulazione del modello britannico. Ma il modello europeo che negli ultimi vent’anni ha ottenuto la crescita più importante è quello italiano.

Burlina, l’allenatore di Ceccon, dice: «È una grande famiglia sin dalle giovanili. Dai centri federali convochiamo gli allenatori che lavorano con i talenti più promettenti. Evitiamo di lavorare in una forma collegiale. È uno dei fattori che generano senso d’appartenenza nei nuotatori. L’altro elemento è lo sviluppo delle staffette che sono un motore formidabile per fare gruppo e affinare le capacità agonistiche dei nuotatori e il lavoro dei tecnici che devono condividere una parte della preparazione. Questo i ragazzi lo percepiscono.

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