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Steve Kerr sulla sparatoria in Texas: «Siamo ostaggio di 50 senatori che si rifiutano di votare una legge»

L’allenatore dei Golden State Warriors in conferenza: «Sono stanco di fare le condoglianze a famiglie devastate. Ne ho abbastanza»

Steve Kerr sulla sparatoria in Texas: «Siamo ostaggio di 50 senatori che si rifiutano di votare una legge»

Ieri, in Texas, l’ennesima sparatoria in una scuola. E’ accaduto intorno a mezzogiorno: un diciottenne ha aperto il fuoco nella Robb Elementary School di Uvalde, una grande scuola che ospita circa 600 studenti. Il bilancio è di 19 bambini e 2 insegnanti morti. Lo sparatore, studente del liceo che si trova nel complesso scolastico, è stato ucciso.

Sull’accaduto ha preso posizione, durante una conferenza stampa, Steve Kerr, ex cestista e allenatore dei Golden State Warriors. Si è scagliato contro la vendita libera di armi negli Stati Uniti.

“Non parlerò di basket. Qualsiasi domanda sul basket non ha importanza. Sono stati uccisi dei bambini a 400 miglia da qui e un insegnante. Negli ultimi 10 giorni, abbiamo avuto anziani neri uccisi in un supermercato a Buffalo, abbiamo avuto fedeli asiatici uccisi nel sud della California, ora abbiamo bambini uccisi a scuola. Quando faremo qualcosa? Sono stanco. Sono così stanco di alzarmi da qui e fare le condoglianze alle famiglie devastate che sono là fuori. Ne ho abbastanza. Faremo la partita stasera. Ma voglio che ogni persona qui, ogni persona che mi ascolta, pensi a suo figlio o nipote, madre o padre, sorella, fratello: come ti sentiresti se ti succedesse questo oggi?”.

Poi l’attacco al Senato, che si è rifiutato di votare una legislazione che preveda controlli più severi per i possessori di armi:

“Cinquanta senatori a Washington ci tengono in ostaggio”.

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