Bravo anche lui, che ha saputo tener duro e che si è persino ridotto l’ingaggio. “Tenacia e rinuncia, qualità sempre più rare in un calcio frenetico e viziato”
“Sandro Tonali è il volto della vittoria di Verona, un simbolo nuovo e un’eccezione confortante, una speranza nel calcio italiano spesso prevenuto e impaziente con i giovani. Il merito del club rossonero non si riduce a uno scouting felice, alla tempestività e alla determinazione che due anni fa hanno orientato l’asta aperta dal Brescia: il merito è aver saputo aspettare un gioiello, perdonare peccati inevitabili quando si balza dalle coccole di provincia alle pressioni d’un grande club. Tra l’altro in un momento di più ampia ricostruzione”.
Lo scrive, su La Stampa, Antonio Barillà. Bravi sia il Milan che Tonali, che non ha esitato a ridursi l’ingaggio appena agguantato il sogno di raggiungere il club che gli è sempre stato nel cuore, che non si è arreso ai primi disagi.
“Il Milan ha protetto un capitale, il centrocampista ha protetto se stesso, e la notte di Verona ha sancito il valore di una ripartenza che impasta tenacia e rinuncia, qualità sempre più rare in un calcio frenetico e viziato. Un anno dopo, il Milan ha un leader che fa già la differenza e promette un grande futuro e Tonali accarezza nuove certezze, riascolta paragoni ingombranti che continuano a farlo arrossire”.
